PACHINO - Pachino si è fermata per aderire in massa alla manifestazione indetta dal mondo agricolo ed ha alzato la testa per difendere i propri diritti ed i propri prodotti. Da anni la città non si mostrava così compatta nel denunciare il proprio malessere economico e il disagio causato dalla grave crisi dei mercati. Hanno aderito imprenditori e commercianti, politici e gente comune, studenti, bambini ed anziani. Tutti hanno sfilato in un corteo ordinato, rumoroso, pacifico. Un corteo che man mano che andava avanti si ingrossava sempre di più, a testimonianza di un problema sentito. Già al mattino la città si è svegliata in trepidante attesa dato che la manifestazione era stata preannunciata, tutti attendevano il momento e tutti si sono uniti al comparto agricolo. Gli studenti hanno disertato le aule, i negozianti hanno abbassato le saracinesche, gli artigiani hanno smesso di lavorare. Tante le famiglie al seguito del corteo: le donne non hanno esitato a scendere in piazza accanto ai loro mariti e figli. La preoccupazione è palpabile e condivisa. Tanti gli striscioni e gli slogan gridati, tanti i gesti simbolici per uno sciopero generale che non può e non deve rimanere fine a se stesso. Molti hanno partecipato al corteo col trattore, con i camion e i mezzi agricoli sono diventati il simbolo della protesta.
Al fianco degli agricoltori, sono scesi in strada anche i commercianti dei prodotti agricoli che respingono le accuse di trarre vantaggio dal commercio dei prodotti: «Non siamo vampiri - affermano - il problema del settore agricolo è il nostro. Le banche hanno chiuso i conti anche a noi». Ma la preoccupazione per l'economia della città è stata condivisa anche dagli istituti di credito. L'agenzia del Banco di Sicilia in via Lincoln, al passaggio del corteo, in segno di solidarietà, ha chiuso gli sportelli. C'era anche la consapevolezza che il rilancio dovrà partire soprattutto dagli imprenditori stessi. «Noi dobbiamo essere protagonisti del rilancio - ha affermato l'imprenditore Corrado Di Pietro - la difesa dei prodotti deve partire da Pachino e non si possono sempre aspettare aiuti dall'alto». In piazza Vittorio Emanuele c'è stato poi il virtuale abbraccio tra il corteo ed il resto della città e quindi i manifestanti hanno proseguito in direzione dei mercati generali dove si è avuto l'assembramento maggiore e sono stati tenuti vari discorsi delle autorità intervenute. Tante le personalità presenti, il sindaco di Portopalo Fernando Cammisuli, il commissario regionale Carlo Turriciano che regge le sorti della casa municipale, il presidente della Provincia Bruno Marziano, gli onorevoli De Benedictis e Gianni, il senatore Rotondo, gli assessori provinciali Galletta e Fronterrè, il consigliere provinciale Giuseppina Ignaccolo, i responsabili sindacali. Per tutti un breve spazio al microfono per manifestare la loro vicinanza al settore agricolo, per dare la loro chiave di lettura del problema, per fornire la soluzione individuata. Applausi per molti, fischi per altri. Qualcuno ha criticato la politica governativa evidenziando che gli incontri conoscitivi servono a poco poiché i problemi si conoscono da tempo, quello che occorre è agire in modo incisivo e determinato. Il comparto agricolo ha mostrato nella sua complessità e nelle sue sfaccettature, i vari problemi da risolvere con la consapevolezza di non poter attendere a lungo.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 17-03-2006 - Categoria:
Cronaca