Le presenti forze politiche, Rinascita, SDI, DS e Margherita, comunicano, con dispiacere, che nella mattina di oggi 13 aprile 2007, gli assessori di riferimento di queste hanno rassegnato le proprie dimissioni dall’incarico amministrativo.
Tale sofferta decisione è giunta al termine di un processo di dialogo politico che i partiti e i movimenti di riferimento hanno tentato di costruire e consolidare nelle ultime settimane. La cronaca di questi giorni testimonia la voglia e l’intenzione di volere trovare una soluzione positiva a quella che è una vera e propria crisi politica e amministrativa della sindacatura Campisi.
Il documento politico, presentato al sindaco nei giorni scorsi, aveva ed ha un obiettivo principale che riteniamo indispensabile per il funzionamento di una coalizione di governo del paese di Pachino.
Il riconoscimento chiaro e preciso che la guida dell’amministrazione deve avere il fondamento in un progetto politico di centrosinistra con le caratteristiche che nel documento stesso si richiamavano, almeno nelle linee principali, che si ribadisce sono:
1) il funzionamento dell’amministrazione comunale, a partire dal Sindaco e dei suoi collaboratori di giunta, deve essere improntato alla completa collegialità tra gli amministratori e i rappresentanti politici dei partiti che li sostengono;
2) per le decisioni, cosiddette importanti, deve essere assicurata la consultazione preventiva con i partiti di riferimento, come prassi di tutte le amministrazioni, per ottenere la condivisione non solo delle scelte ma anche delle responsabilità cui non ci si vuole sottrarre;
3) si deve avviare un lavoro di analisi del programma della maggioranza, con l’individuazione dei punti prioritari meritevoli di uno sforzo congiunto supplementare e l’eventuale integrazione che potrebbe scaturirne;
4) è necessario un lavoro di approfondimento su alcune questioni relative all’organizzazione amministrativa del comune che al momento costituiscono, oggettivamente, punti deboli e di sofferenza, anche nei confronti dell’opinione pubblica e degli elettori (es. ufficio tecnico, ufficio tributi ed altri).
Pur ripetendosi, con questa richiesta, i partiti non intendono mettere in discussione le prerogative del sindaco per quanto riguarda la sua autonomia di giudizio e le sue competenze, ma richiedono, come già detto, un lavoro di scambio e di comunicazione bilaterale che inneschi quei percorsi virtuosi di buona amministrazione che sono la collegialità, la programmazione del lavoro e il coinvolgimento nelle scelte e nelle responsabilità.
Riteniamo questi punti fondamentali e irrinunciabili per qualsiasi eventuale ripresa di un dialogo che possa restituire a questo paese, martoriato da una grossa crisi economica e sociale, un’amministrazione, vera e forte, in grado di dialogare con la società pachinese e raccoglierne le istanze e, purtroppo, negli ultimi tempi, questa capacità di collegamento con la città non si è vista e ne pagheremo le conseguenze noi e i nostri figli.
La decisione di oggi non vuole significare una rottura definitiva, ma è più che chiaro che i termini e le condizioni sono quelle che abbiamo già esposto. Per tale motivo, ogni possibilità di consultazioni, tra il sindaco e le forze politiche, deve passare da un tavolo unitario governato, esclusivamente, dai rappresentanti politici di ogni forza, con l’obiettivo, se possibile, della ricostruzione di un governo di centrosinistra così come ad oggi progettato e senza pensare a nessun’altra fantasiosa ipotesi di coalizione, con la negativa prassi di colloqui unilaterali con i consiglieri comunali.
Noi abbiamo preso questa decisione con sofferenza e rammarico e ci rendiamo conto che il comune di Pachino e i pachinesi non meritano un tale trattamento. Tuttavia, siamo altresì consapevoli che non esistono strade diverse da questa e, quindi, indirizziamo con forza al sindaco l’invito a rivedere le proprie posizioni, ridando centralità alla politica e ai partiti, che esistono per mandato costituzionale, facendo prevalere la ragionevolezza e il buon senso, abbandonando comportamenti e impostazioni personalistiche e istintive.
Noi, come già altre volte dimostrato, abbiamo il senso di responsabilità che ci deriva dall’essere i rappresentanti politici ed istituzionali, di una buona parte dei cittadini che ci hanno affidato il gravoso compito di trovare soluzioni ai tanti problemi e siamo disponibili, in tale contesto, a fare la nostra parte fino in fondo.
Pachino, 13/04/2007