PACHINO - «Ad oggi possiamo considerare disattesi tutti gli impegni che, nel periodo elettorale, gli esponenti politici sia del centrodestra che del centrosinistra avevano assunto per risollevare le sorti dell'agricoltura e dei piccoli agricoltori». Ad affermarlo sono stati gli esponenti del gruppo direttivo dell'Asser, l'associazione dei sericoltori di Pachino e Portopalo. «Tutto è fatto in funzione dei grandi imprenditori agricoli, -è stato dichiarato- che diventano sempre più grandi e vengono messi in condizione di migliorare le loro strutture sia nel campo della commercializzazione che della produzione. Nulla invece si fa per l'impresa a conduzione familiare su cui si basa gran parte dell'economia di Pachino».

Gli agricoltori ancora una volta lanciano l'allarme. Se all'avvio della scorsa annata agraria circa il 10% di sericoltori non riuscì ad avviare la produzione per problemi di carattere economico ed abbandono gli impianti produttivi, quest'anno il rischio sembra ulteriormente aumentato. Secondo gli aderenti all'Asser il rischio di un indebolimento dell'intera economia cittadina è concreto. Se infatti quello che viene considerato lo zoccolo duro ed il settore trainante qual è quello agricolo stenta, anche gli altri settori ne subiranno inevitabilmente le conseguenze. «Pachino è un tipico esempio di economia chiusa, -ha affermato Giuseppe Lorefice, esperto economico di Asser- per cui è necessario che i politici adottino provvedimenti che vengano in aiuto direttamente dei piccoli agricoltori e delle aziende a conduzione familiare».

Sa.Mar.