Discarica, la polizia avvia un’indagine sulla gara d’appalto

Discarica, la polizia avvia un’indagine sulla gara d’appalto Un'attività di indagine e di verifica è stata avviata dagli agenti del commissariato con funzioni di polizia giudiziaria, sulla messa in sicurezza della discarica di contrada Balatazze per la quale, nei mesi scorsi, era stata indetta la gara di appalto per la realizzazione di opere in quella che è una discarica ormai satura e dismessa. Si tratta di lavori finanziati dal dipartimento regionale delle acque e dei rifiuti della Regione, per sbloccare l'iter che dovrebbe portare alla riapertura della discarica di Coste Sant'Ippolito e all'utilizzo del settore ancora vuoto, per le necessità di stoccaggio dell'immondizia pachinese. Nei giorni scorsi alcuni tecnici e funzionari del Comune sarebbero stati convocati al commissariato di via Tafuri al fine di chiarire alcuni aspetti ritenuti dagli inquirenti, tuttora poco chiari. Da quanto si è appreso, nonostante la massima riservatezza, non sarebbero ancora stati formulati precisi capi di imputazione né ci sarebbero delle persone sottoposte ad indagini.

Tuttavia gli inquirenti ritengono esserci aspetti poco chiari, e per questo sarebbero scattate le convocazioni dei tecnici dell'Utc di via Catania. Il progetto esecutivo di messa in sicurezza della discarica è stato redatto dall'ingegnere Eduardo Esposito di Vittoria che si è aggiudicato la gara tra professionisti così come prevede la legge per l'assegnazione di incarichi. L'importo di spesa previsto è di oltre 1 milione e 500mila euro di cui 1 milione e 12mila euro per lavori e quasi 400mila quali somme a disposizione dell'amministrazione per eventuali adattamenti nella realizzazione del progetto. La messa in sicurezza di Balatazze è stata da sempre considerata inscindibilmente legata ai lavori di Coste Sant'Ippolito, anche se il motivo del loro legame non è mai stato chiarito fino in fondo. Qualche tempo fa, quando sembrava che Sant'Ippolito fosse sul punto di essere riaperta, gli amministratori dichiararono che era opportuno attendere per ottenere dalla regione maggiori finanziamenti legati alla messa in sicurezza di Balatazze. Poi il sequestro di amianto all'interno della discarica di Coste Sant'Ippolito e il rinvenimento di libri contabili in situazione di completo abbandono, sembrarono rinviare sine die il ritorno in esercizio del luogo di stoccaggio dei rifiuti.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 31-05-2013 - Categoria: Cronaca

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