PACHINO - A distanza di poche ore dall'operazione di polizia «Topi in trappola», il quartiere di via Mascagni dà vita a una clamorosa protesta di piazza, con tanto di cassonetti bruciati e sassaiola contro le forze dell'ordine subito intervenute per sedare gli animi più esacerbati. Tutto è iniziato dopo la mezzanotte, quando alcuni residenti hanno appiccato il fuoco a un cassonetto per la raccolta dei rifiuti rimanendo accanto al rogo in evidente segno di protesta e di dissenso con quanto avvenuto 18 ore prima. Sul posto, oltre agli agenti di Ps, sono intervenuti anche i vigili del fuoco del distaccamento di volontari di Pachino che, nonostante la presenza di persone in atteggiamento non rassicurante, sono riusciti a estinguere le fiamme. Pochi minuti più tardi però il rogo è stato riacceso. Questa volta i manifestanti hanno spostato i rifiuti al centro della carreggiata, di fatto bloccando la circolazione e rinvigorendo le fiamme probabilmente con del liquido infiammabile. A questo punto, è stato impedito ai vigili del fuoco e alle forze dell'ordine di avvicinarsi, iniziando una fitta sassaiola contro i poliziotti che hanno preferito non forzare la mano e lasciar fare seppure tenendo sotto controllo la situazione divenuta fin troppo incandescente. A poca distanza dal rogo inoltre è stata posizionata anche una bombola di Gpl, pronta per essere gettata tra le fiamme qualora qualcuno avesse cercato di spegnere il rogo. A quel punto i vigili del fuoco non hanno potuto fare altro che limitarsi a controllare i luoghi fino all'esaurimento delle fiamme.
Il calore ha danneggiato l'asfalto proprio davanti l'ingresso del quartiere, rimanendo a testimonianza dell'accaduto. Il dirigente del commissariato Paolo Arena, che è stato immediatamente informato di quanto stava accadendo, non ha fatto mistero del fatto che si è trattato di un chiaro atto ritorsivo nei confronti della retata di poche ore prima. «In un certo senso, una reazione si aspettava - ha commentato -. Si tratta di un episodio a cui replicheremo tenendo aperti i canali del dialogo, ma nello stesso tempo della fermezza. Se la ragionevolezza non dovesse prevalere, la nostra risposta sarà molto dura». Le proteste sarebbero legate al fatto che i residenti del quartiere ritengono fortemente ingiusta la retata soprattutto perché fatta esclusivamente nei confronti di soggetti di via Mascagni e non anche verso i «rivali» di via Cappellini. Una retata, dunque, ritenuta «eccessivamente penalizzante» nei loro confronti. Il clima incandescente sarà certamente tenuto sotto controllo dalle forze dell'ordine. È la prima volta, comunque, che si registrano gesti talmente eclatanti e di aperto dissenso nei confronti delle istituzioni.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 15-11-2012 - Categoria:
Cronaca