PACHINO - Rischio default per il comune di Pachino. La dichiarazione di dissesto finanziario a seguito dello stato delle casse municipali sarebbe molto vicina e più grave rispetto a qualche anno fa quando, con l'amministrazione Campisi ed il successivo commissariamento, si parlava con insistenza di una possibile dichiarazione di inadempienza economica. Ad avvicinare i parametri a quelli del dissesto, sarebbe stata anche la nuova normativa, che con il decreto legislativo 149/2011 avrebbe stretto le maglie e modificato procedure e limiti, attribuendo alle sezioni della Corte dei Conti la competenza sull'accertamento dei presupposti dello stato di default degli enti locali. E la Corte dei Conti avrebbe già acceso i riflettori sul caso Pachino, convocando amministratori e funzionari e chiedendo spiegazioni sulla relazione del collegio dei revisori contabili e sulla spesa del personale che non dovrà aumentare neppure di un centesimo rispetto a quella sostenuta nel 2010. Nel caso di comportamenti difformi alla sana gestione finanziaria e agli obiettivi della finanza pubblica, oltre ad irregolarità contabili o squilibri strutturali del bilancio come ad esempio la non veridicità delle entrate previste rispetto a quelle reali, sarà la stessa Corte dei Conti ad assegnare le misure correttive da adottare. Se ulteriormente disattese, la parola passerà al Prefetto che intimerà al consiglio comunale di dichiarare il dissesto entro 20 giorni, determinando il suo autoscioglimento. Nel caso di inadempimento da parte del civico consesso, la dichiarazione di dissesto sarà fatta dal Prefetto che scioglierà il consiglio.
Tra i parametri che determinano la dichiarazione di default c'è l'incapacità dell'ente di attendere ai servizi essenziali, quali ad esempio la capacità di sostenere le spese del personale, ed una situazione debitoria tale da non potere essere sanata con lo strumento del debito fuori bilancio, e che necessiterebbe un intervento dello Stato centrale. Secondo l'ex assessore Pippo Di martino, entrambi i due parametri sarebbero stati raggiunti dal comune di Pachino. «Nei due mesi in cui ho svolto le funzioni di assessore al bilancio, -ha affermato- mi sono accorto di una situazione debitoria spaventosa. Tutte le ditte chiedevano con insistenza il pagamento di fatture per servizi resi alla casa municipale. In due mesi ho ricevuto richieste per oltre quattro milioni di euro e ritengo che il debito complessivo sia almeno il doppio. In sostanza siamo ad un punto di non ritorno. Da vicesindaco avevo suggerito una via di uscita che ci avrebbe consentito un risparmio di almeno 150 mila euro al mese. La conseguenza del mio suggerimento è che non sono più assessore". A bollare come eccessivamente catastrofistiche le previsioni di dissesto è invece il sindaco Bonaiuto che, in maniera sarcastica ha replicato: «Ha parlato il Monti di turno. Rispetteremo tutti gli impegni presi e non c'è alcun rischio default. Stiamo già procedendo a pagare le tredicesime e da gennaio saranno pagati gli stipendi». Anche l'assessore al bilancio Piero Scala non sembra pessimista. «Il rischio default del comune di Pachino è pari a quello di tanti altri comuni -ha affermato-. E' chiaro che abbiamo un evidente problema di liquidità, ma ci atterremo scrupolosamente alle prescrizioni della Corte dei Conti».
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 30-12-2011 - Categoria:
Politica