PORTOPALO - Assegnate dal sindaco Cammisuli le deleghe assessoriali. Vengono pertanto definite le rubriche amministrative spettanti ai quattro assessori della sua giunta: Michele Taccone, Gaetano Gennuso, Giuseppe Mirarchi e Antonello Cannarella. Cammisuli, dopo una serie di vertici di maggioranza, ha deciso sostanzialmente di confermare le deleghe a Taccone (compresa la vicesindacatura) e a Gennuso (che rimane titolare di lavori pubblici, ecologia e territorio). Polizia Municipale (settore che sta facendo emergere più di un problema), personale e viabilità saranno di competenza di Mirarchi, il quale già da qualche settimane aveva ricevuto l'ufficializzazione delle deleghe da parte del sindaco. Stesso discorso per Cannarella che ad inizio estate aveva manifestato l'intenzione di volersi fare da parte per motivi personali. Ipotesi poi rientrata dopo un colloquio tra l'assessore con il sindaco che lo ha invitato a restare in giunta. Rimane infine da scegliere il quinto assessore, per completare la compagine amministrativa. Intanto nell'ultima seduta consiliare si è avuta conferma della ritrovata maggioranza in consiglio comunale da parte del sindaco. "L'assegnazione delle deleghe - afferma Cammisuli - è il passo che definisce l'avvio di una nuova fase amministrativa, caratterizzata da una ritrovata compattezza della coalizione di maggioranza consiliare. Bisogna andare avanti in stretto raccordo e tenendo presente gli obiettivi da raggiungere, ciascuno nel proprio settore di competenza".
Cammisuli ha parlato di scelte all'insegna della continuità politica che giungono dopo un periodo piuttosto denso di eventi, dove non sono mancati alcuni colpi di scena. Dall'approvazione del bilancio in poi, a fine giugno, l'agenda politica locale è stata infatti ricca di appuntamenti, fino al lungo iter di approvazione consiliare delle modifiche al regolamento del gruppo comunale di protezione civile. A questo si sono aggiunte le schermaglie, a colpi di manifesti pubblici, tra sindaco e opposizione, all'interno della normale dialettica e contrapposizione politica. Nulla a che vedere con il recente atto intimidatorio, del tutto estraneo ad una società civile, subito da Cammisuli ad opera di ignoti, con l'incendio doloso della sua casa rurale. E se a questo si aggiunge l'azione, messa in atto anche questa in modo anonimo, di spargere volantini pieni di calunnie contro il sindaco e i suoi assessori o di imbrattare regolari manifesti pubblici fatti affiggere in paese dal sindaco, il quadro che ne viene fuori non è certo idilliaco. Da più parti sono arrivati inviti al dialogo tra maggioranza ed opposizione, evitando la logica del muro contro muro e nel rispetto delle rispettive prerogative, delineate dagli elettori.
S.T.
Fonte:
LaSicilia.it il 06-10-2005 - Categoria:
Politica