PACHINO - Cresce di intensità la protesta degli agricoltori e degli autotrasportatori pachinesi che aderiscono alle organizzazioni denominate Forza d'Urto e Movimento dei forconi. Ieri, secondo giorno di sciopero, i blocchi nei punti nevralgici del traffico in entrata ed in uscita da Pachino, sono stati nuovamente attuati dai manifestanti che, pur non avendo fermato il traffico, lo hanno rallentato notevolmente. Una protesta, quella del mondo agricolo, a cui si è unita, in maniera più compatta rispetto alla prima giornata di sciopero, la serrata dei commercianti. Pachino è rimasta paralizzata, quasi una città fantasma, con insegne spente e saracinesche abbassate. Una squadra di promotori della protesta è andata in giro per le strade, entrando in ogni esercizio commerciale rimasto aperto, al fine di sensibilizzare gli esercenti sulle motivazioni della protesta. Non un obbligo di chiusura, dunque, ma solo una più attenta campagna informativa sui motivi e sulle modalità della serrata che ha convinto la gran parte dei gestori e dei negozianti ad abbassare le saracinesche contribuendo al blocco delle attività. Tra gli organizzatori ieri si registrava soddisfazione per la migliore riuscita della seconda giornata di protesta, ma anche tanta rabbia perché, a loro dire, i media nazionali non hanno tenuto in considerazione le motivazioni della protesta boicottando la notizia dei blocchi che ha fermato mezza Sicilia. Di buon mattino i manifestanti hanno anche bloccato per qualche minuto il sindaco di Pachino Paolo Bonaiuto che arrivava con la sua automobile in città. A lui sono stati spiegati i motivi di tanto disagio e le ragioni che accomunano le lamentele degli agricoltori pachinesi con quelli dei paesi vicini. Poi il primo cittadino è stato fatto transitare, così come accaduto per la maggior parte degli automobilisti che hanno avuto l'esigenza di recarsi al lavoro o necessità di raggiungere i centri vicini.
«Se muore l'agricoltura, -hanno gridato i manifestanti- muore tutta l'economia cittadina». È questo il senso della serrata a cui hanno aderito gran parte delle attività commerciali. Grandi assenti, nei punti di blocco, gli studenti pachinesi che tuttavia ieri si sono riuniti in assemblea per discutere dei problemi che affliggono l'economia locale. A prevalere su tutti è stato l'argomento del caro gasolio e dei costi energetici per le aziende. Una problematica che ha interessato ed interessa tutte le categorie che hanno aderito allo sciopero, ed uno degli argomenti principali delle piattaforme rivendicative che a livello regionale potrebbero essere proposti al governo nazionale al termine dell'ondata di protesta. Solidarietà e pieno sostegno ai manifestanti è arrivata anche dalla Cna di Pachino con Gianni Luciano che ieri era presente nel blocco di fronte ai mercati generali e che si è dissociato da alcune dichiarazioni rese dai vertici della sua confederazione. Le proteste dovrebbero continuare anche oggi e domani.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 18-01-2012 - Categoria:
Cronaca