PACHINO - Qualche tempo fa, in occasione del concorso indetto in ricordo di Nicholas Green, a scuola ho sentito parlare di questo bambino americano assassinato nel nostro paese. Desiderosa di saperne di più, ho scoperto che era venuto in Italia con la sua famiglia e che alcuni malviventi lo avevano ucciso sulla Salerno-Reggio Calabria. Nonostante il grande dolore provato, i suoi genitori vollero compiere un grande gesto di solidarietà: donare gli organi del proprio bambino per dare ad altre persone la possibilità di vivere. Infatti è così, ricevere un organo significa rinascere. Negli ultimi anni si sente sempre più spesso parlare di donazione degli organi, purtroppo da noi non è ancora molto diffusa ed è urgente che si crei una "cultura della solidarietà". Occorre un atto d'amore nei confronti delle persone che soffrono per dare loro la speranza di una vita migliore.
Già Ippocrate, nel 406 a.C., ipotizzò la possibilità di sostituire elementi malati con altri sani. Oggi l'altissimo livello tecnologico raggiunto permette di mettere in pratica l'intuizione dell'antico medico greco. Naturalmente tutte le ricerche verranno vanificate se non ci convinciamo che è necessario compiere un gesto di grande solidarietà, anche se in un momento triste come può essere quello della perdita di una persona cara. Ma la grande richiesta di organi ha portato anche allo sviluppo del mercato clandestino degli organi. A farne le spese sono purtroppo i bambini dei paesi sottosviluppati dove c'è tanta miseria che viene trasformata, così, in tragedia e morte. Occorre educare tutti, fin da bambini, a compiere gesti di solidarietà per permettere a chi è meno fortunato di noi di avere la possibilità di una vita migliore. Vanessa Scala, III C Istituto comprensivo "C.Sgroi" - Pachino