PACHINO - Da una ricerca di Nomisma pubblicata su «L'informatore agrario» risulta che i marchi Dop ed Igp da soli non bastano a dare un valore aggiunto ai prodotti ed a coprire i costi maggiori per produrre sotto le effigie dei marchi di qualità. Nasce da qui il convegno sul tema «Luci ed ombre dei prodotti a marchio Dop ed Igp» organizzato ieri dal consorzio di tutela in collaborazione con l'istituto agrario Paolo Calleri che nei suoi locali ha ospitato il convegno. «Attualmente, -ha affermato Salvatore Chiaramida, direttore del consorzio- si assiste ad un proliferare di riconoscimenti di marchi e di certificazioni di prodotti a volte semi sconosciuti o comunque certamente di no largo consumo. Tutto ciò inflaziona il mercato e di fatto toglie prestigio a tutti quei beni che hanno scommesso su quel marchio». La mancanza di un valore aggiunto anche in tema di prezzi spesso scoraggia i produttori pachinesi che continuano ad immettere sul mercato pomodori generici ed a non credere sul marchio Igp. Il presidente del consorzio Sebastiano Fortunato durante il suo intervento ha evidenziato come a Pachino purtroppo su una produzione di circa 20 milioni di chili di prodotto solo 3 milioni di chilogrammi vengono immessi sul mercato sotto le insegne del marchio certificato, mentre tutto il resto viene venduto come pomodoro generico.
«Non c'è dubbio, -ha puntualizzato Chiaramida- che c'è un potenziale inespresso. Ancora una volta non si riesce a scommettere sul marchio, nonostante la via sia ormai stata tracciata e si tratta di una strada senza ritorno. Siamo inoltre di fronte ad una grossa anomalia: vi sono sempre più imprenditori non pachinesi che vengono ad investire a Pachino puntando sul nome e sul marchio della nostra città, mentre i produttori locali stentano a perseguire l'obiettivo».
Ma puntare sul marchio è una necessità. Nel luglio del 2009 scade il riconoscimento concesso dal ministero a Pachino. Per quella data se almeno il 75% delle aziende non saranno iscritte all'albo, il marchio potrebbe essere revocato. Per questo il consorzio si sta attrezzando anche con una martellante campagna pubblicitaria. Nel rilancio dell'Igp inoltre non può mancare la scuola agraria, ed è anche per questo motivo che il convegno di ieri si è svolto all'interno dell'istituto Calleri. «Purtroppo, – ha affermato il vicepreside Nuccio Cicciarella- assistiamo sempre più spesso ad imprenditori locali che non investono sulla scuola e sull'innovazione».
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 06-12-2008 - Categoria:
Cronaca