PORTOPALO - “Non ne posso più. Da quando ho trovato quel cigno, che si è poi scoperto affetto dal virus dell'aviaria, sono considerato come un appestato e nessuno viene più nella mia officina di carrozziere”. Il signor Benedetto Visalli, che qualche settimana addietro aveva trovato un cigno in contrada Cicogna, che dalle analisi effettuato è risultato affetto dal virus H5N1, accusa i suoi concittadini che da giorni lo trattano con molto distacco, lo evitano, a suo dire. E si scaglia soprattutto contro il prete locale. “Sembra quasi che abbia contratto la lebbra o l'Aids – afferma il signor Visalli – ed invece i riscontri sanitari hanno dato tutti esito negativo, per me e i miei familiari, eppure sono visto quasi con sospetto, ignorato, nessuno si fa vivo neanche nella mia officina. Sono quasi alla disperazione, io e la mia famiglia”. Visalli lamenta l'esclusione da alcune attività parrocchiali del suo bambino. Un'accusa che il prete rimanda subito indietro. “Ma quale
discriminazione – afferma don Palacino – ho fatto fare persino il chierichetto al bambino del signor Visalli.

Era con me sull'altare, proprio per far vedere che le preoccupazioni erano del tutto ingiustificate e prive di qualsiasi fondamento”. Il sindaco, Fernando Cammisuli, ribadisce l'assenza di qualsiasi rischio. “Il giorno dopo la conferma che il cigno trovato a Portopalo – afferma Cammisuli – era affetto da aviaria ho fatto si che il signor Visalli e i suoi familiari venissero controllati, per precauzione, anche se eravamo già fuori dal periodo di incubazione del virus. Quindi già allora ebbi modo di dire che non c'era alcun rischio per la salute del signor Visalli, della sua famiglia e che le preoccupazioni erano completamente immotivate”. Intanto la psicosi da rischio aviaria si è diffusa velocemente in paese. Il commerciante Salvatore Candiano afferma: “Da giorni il trend di vendita di carni bianche e uova si è drasticamente abbassato, quasi azzerato. La psicosi c'è, eccome, ma è del tutto ingiustificata”.

S.T.