Ora che i produttori del pomodorino di Pachino hanno ottenuto il loro riconoscimento di indicazione geografica protetta, i produttori di Vittoria portano avanti con più determinazione l'iter per il riconoscimento della denominazione di origine protetta del pomodoro «costoluto». «Ma è bene chiarire che nel caso della Dop non vi sono questioni territoriali - dice il sindaco di Vittoria Francesco Aiello - perchè il pomodoro costoluto si produce a Vittoria, ma anche ad Acate e in altre zone della costa iblea, quindi non valgono le logiche municipalistiche ancorate ai territori di produzione, bensì la logica del disciplinare di produzione». La precisazione di Aiello potrebbe apparire polemica, ma il sindaco di Vittoria sostiene che «comunque il riconoscimento dell'Igp per il pomodorino di Pachino è un fatto amministrativo positivo». «Ciò che conta - dice il primo cittadino ipparino - è che questa attenzione sul pomodorino prodotto in quelle zone di produzione, attirerà attenzione da parte dei mass media su tutto il ciliegino e quindi tutti ne ricaveranno i loro benefici. Certo, poi si capirà col tempo che ciò che conta è il rispetto delle regole imposte dal disciplinare di produzione, più che la territorialità».
A dimostrazione del fatto che non prevalgono le logiche territoriali Aiello riferisce che il Consorzio che si sta occupando dell'iter del dop del pomodoro «costoluto», sta prevedendo un'ampia estensione della zona di produzione. «E' stato lo stesso ministero per le Politiche agricole ad invitarci ad allargare la zona geografica - afferma l'amministratore comunale - e così il Consorzio vittoriese sta accogliendo questa istanza di ampliamento delle aree di produzione. Del resto, come si fa a determinare dei confini territoriali per un prodotto che si trova in tante aree della zona trasformata iblea?» L'istruttoria del pomodoro dop, considerate le premesse di Aiello, non dovrebbe essere caratterizzata da «guerre» territoriali, come è accaduto invece per l'Igp del prodotto di Pachino. La battaglia per l'estensione dell'Igp giungeva all'apice, esattamente due anni fa, in seno alla Commissione agricoltura del Senato e al ministero per le Politiche agricole, finalizzata ad ottenere l'inserimento del territorio di Ispica nell'Indicazione geografica del pomodorino di Pachino. La battaglia venne vinta e i produttori di pomodorino di Pachino operanti nel territorio di Ispica furono inclusi nell'Igp.
Fonte: LaSicilia.it il 31-01-2003 - Categoria: Economia