PACHINO - Tra pochi giorni i pachinesi, così come tutti gli italiani, saranno chiamati ad esprimere il proprio voto sul referendum abrogativo della legge numero 40. Per questo referendum sono molti i pachinesi che, ancora, vivono nel dubbio. Cosa votare? Perché? Quali saranno la conseguenze di un sì oppure di un no? La signora Concetta A. casalinga quarantasettenne, conosce poco il problema: «Non so ancora cosa fare, ho sempre pensato che astenersi, per qualunque votazione o, per qualunque decisione, sia una tattica sbagliata, però per questo referendum sono ancora piena di dubbi. Non ho ben capito i quattro quesiti del referendum e i dibattiti televisivi che dovrebbero spiegarli sono tutti di parte e penso proprio che per questo referendum la politica dovrebbe tirarsi indietro». L'opinione della signora Concetta è condivisa da moltissimi altri cittadini, uomini e donne di diverse età che, si sentono solo «confusi e presi in giro da tanti politici bravissimi solo nel parlare».
Questo è quello che pensa Mario M. trentenne muratore. «Il referendum del 12 giugno, ha per tema qualcosa di complicato, che molti hanno difficoltà a capire. Io ad esempio resto frastornato da tutti i dibattiti televisivi ai quali prendono parte tantissimi politici. Quando ascolto un rappresentante della destra mi convinco che siano loro ad avere ragione, allo stesso modo, quando ascolto rappresentanti di sinistra penso che dovrei andare a votare con dei sì. La verità è che la politica è ormai entrata nella vita di tutti i giorni e per qualunque cosa, sono i politici ad orientare le scelte dei cittadini, facendo sembrare bella oppure giusta la loro convinzione». I pachinesi insomma, non sono molto convinti del prossimo referendum, la loro paure più grande è che votando, in un senso o nell'altro le cose possano cambiare in peggio.
Silvestra Sorbera
Fonte:
LaSicilia.it il 04-06-2005 - Categoria:
Cronaca