PACHINO - Potrebbero essere convocati in settimana dal prefetto, ma sulla data non c'è ancora la certezza, i lavoratori della Dusty che da dicembre non percepiscono lo stipendio. Il comune di Pachino ha finalmente pagato all'azienda che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, il canone relativo al mese di luglio, ma le somme accreditate sono servite a saldare i fornitori della ditta ed i carburanti. Poco o nulla è rimasto per i lavoratori a cui la Dusty è riuscita soltanto a pagare il saldo della tredicesima mensilità. In poche parole ciascun lavoratore ha percepito circa 350 euro dopo due mesi e mezzo di attesa per gli stipendi. I sindacati parlano di somme assolutamente insoddisfacenti, quasi un'inutile elemosina per chi ancora attende la retribuzione di dicembre ed è pressato da banche, finanziarie e da tutti gli impegni che normalmente ci sono in una famiglia. «Confidiamo sul fatto che il prefetto ci riceva, -ha affermato Gianni Marchese segretario provinciale della Cgil- e soprattutto che riesca a sbloccare la situazione. Se l'incontro non avverrà o si rivelerà inutile, tutto potrà accadere». I lavoratori parlano di una possibile sospensione del servizio ad oltranza, fino a quando i soldi per gli stipendi non salteranno fuori. «E che lavoriamo a fare, -hanno affermato alcuni dipendenti della Dusty- se poi non veniamo pagati. Tutti i nostri sacrifici di alzarci alle due del mattino per tenere pulita la città sono vani se le nostre famiglie non hanno da vivere. Tanto vale non lavorare e fare altro almeno per mettere sotto i denti qualche cosa».
L'evento chiave dunque sembra essere l'incontro in prefettura. In settimana intanto è prevista una riunione tra tutti gli operatori ecologici della città. Lì sarà certamente deciso il da farsi nel caso in cui non fosse presentata una soluzione accettabile per i lavoratori.
Intanto una nuova escalation incendiaria si è verificata a Pachino proprio ai danni della Dusty. Ad essere presi ancora una volta di mira sono stati i cassonetti necessari per la raccolta dei rifiuti solidi urbani. Ben cinque i contenitori che sono stati ridotti in cenere nello scorso fine settimana. Sempre identica la tecnica: viene versato del liquido infiammabile tra i rifiuti e viene appiccato il fuoco all'interno. Nel giro di pochi minuti i contenitori, tutti in politilene, si sciolgono come cera, e l'immondizia contenuta all'interno alimenta ulteriormente le fiamme.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 10-02-2009 - Categoria:
Cronaca