PACHINO - Sit-in di protesta ieri di fronte al palazzo municipale per una cinquantina di dipendenti della società Dusty, l'impresa che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Causa della protesta i mancati versamenti da parte dell'amministrazione comunale delle somme dovute per contratto alla ditta che a sua volta lo scorso 15 proprio per i mancati introiti è stata impossibilitata a pagare gli stipendi agli operai. La Dusty dal mese di febbraio non riceve le spettanze da parte del comune. Un credito che è arrivato a superare i 900 mila euro. Fino al mese scorso la direzione della ditta ha anticipato le somme relative al pagamento dei propri dipendenti, ma da questo mese ha fatto sapere ai sindacati di essere impossibilitata a procedere ai pagamenti nel caso in cui l'atteggiamento della casa municipale dovesse continuare. Ieri una rappresentanza degli operai unitamente ai segretari dei sindacati di Cgil e Cisl Gianni Marchese e Gianluca Gentile sono stati ricevuti dal segretario generale del comune Carmelo Innocente lamentando per altro la mancata convocazione delle rappresentanze sindacali nella trattativa. Per altro le segreterie sindacali hanno sottolineato come pur avendo indetto il sit-in di protesta gli operai con spirito di servizio ed abnegazione al lavoro abbiano lo stesso provveduto allo scarico dei mezzi nella discarica, nonostante l'ora coincidesse con la riunione assembleare.
Il segretario Innocente ha rassicurato il personale della Dusty mostrando carte alla mano che, se pure con un notevole ritardo, il comune è riuscito ieri l'altro ad emettere dei mandati di pagamento a favore della ditta di smaltimento dei rifiuti fino al mese di marzo. Per le restanti due mensilità invece la casa municipale intende avvalersi della clausola contrattuale del capitolato di appalto secondo cui il comune può essere in arretrato con i pagamenti fino a due mensilità. Le difficoltà dunque sarebbero state al momento arginate. Successivamente i rappresentanti sindacali unitamente al segretario generale si sono recati in banca per la verifica degli accrediti, anche perché gli operai erano intenzionati a mantenere lo stato di agitazione fino a quando il loro salario non fosse stato versato. Nella tarda mattinata è infine arrivato da parte della ditta la notizia del ricevimento dell'accredito e che nel giro di un paio di giorni gli stipendi agli operai sarebbero stati pagati. A questo punto il segretario Gianni Marchese ha revocato lo stato di agitazione pur mantenendo alta la guardia affinché altri episodi non abbiano a verificarsi nei prossimi mesi.
salvatore marziano
Fonte: LaSicilia.it il 17-06-2006 - Categoria: Cronaca