PACHINO - La manifestazione, alla dodicesima edizione e bloccata per il mancato accredito dei contributi concessi dal Comune, si è trovata nell'occhio del ciclone a seguito di una serie di fatture: a sollevare dubbi sulla valenza del rendiconto che l'associazione organizzatrice ha presentato, è l'assessore Patrizia Tossani che ha sciorinato una serie di documenti ritenuti contestabili perché non strettamente collegati alla tipologia della manifestazione. «Alla luce delle fatture prodotte, - ha affermato l'assessore - sorge il dubbio se il Comune non solo non debba dare nulla, ma addirittura debba chiedere indietro delle somme. Sono infatti state rendicontate, come spese organizzative, l'acquisto di due iPhone completi di foderino, un computer Apple, una chiavetta internet compresa di ricarica, due consulenze identiche per ben 11mila euro all'associazione «La Locomotiva» di Rosolini non si capisce bene per quali finalità, kit di scaffali a 5 ripiani, lance e irrigatori a spruzzo, irrigatori a rollina per il prato, l'affitto di 800 sedie monoscocca per una piazza che ne contiene 400, un compressore, un pulitore per laghetti artificiali, 1.243 euro per l'acquisto di cactus e piante mediterranee, viaggi aerei di sola andata di cui alcuni a nome di stretti parenti dell'organizzatore, l'affitto, per una settimana, di un mini appartamento per persone che non risultano tra gli ospiti e persino del topicida».
Un quadro a tinte fosche, quello descritto dall'assessore Tossani che contesta anche delle collaborazioni coordinate e continuative pagate senza la copia dell'assegno o del bonifico ma solo quietanzate, e dove le spese strettamente correlate all'affitto di pellicole e film costituisce solo una parte molto ridotta delle spese complessive. La denuncia pubblica ieri ha prodotto l'acquisizione dell'incartamento da parte degli agenti del commissariato di Pachino. L'autorità inquirente, dopo l'inchiesta che l'anno scorso ha coinvolto i vertici della Pro Loco per presunte fatture false, ora vuole vederci chiaro anche sull'organizzazione festivaliera. Il patron del Cinema di Frontiera, Turi Pintaldi si è detto sereno e stupito: «Se l'assessore mi avesse chiesto dei chiarimenti - ha affermato - glieli avrei dati volentieri. Tutte le spese sono giustificate e giustificabili, dagli idranti al topicida, visto che abbiamo dovuto ripulire la loggia dove si svolge parte della manifestazione. I nostri ospiti, inoltre, sono senza cascet per cui, quanto meno la cena al ristorante va pagata. Inoltre un'organizzazione complessa come quella del festival non può prescindere da un minimo di mezzi di comunicazione. Ritengo, dunque, che le affermazioni della Tossani siano quantomeno fuori luogo e costituiscano un pretesto per non mantenere gli impegni presi. Stupisce inoltre che da un lato il sindaco si mostri disponibile a mantenere il legame con il festival e l'assessore invece dichiari di voler cercare manifestazioni alternative».
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 06-12-2012 - Categoria:
Cronaca