PACHINO - Sarà presentata all'inizio della prossima settimana la mozione di sfiducia ai danni del primo cittadino pachinese. Si tratta della seconda mozione di sfiducia che sarà discussa in consiglio comunale nel caso di appena un anno e mezzo di amministrazione Campisi. Venerdì sera l'opposizione si è incontrata in un vertice a cui hanno partecipato i consiglieri comunali che dovrebbero votare la destituzione del primo cittadino. Il promotore della mozione, il capogruppo di Alleanza nazionale Emanuele Rotta al termine dell'incontro si è detto soddisfatto del dialogo avviato con gli altri consiglieri comunali. «Ho chiesto una adesione alla sfiducia a Campisi, -ha affermato Rotta- per una motivazione esclusivamente politica ma non partitica. Ai miei colleghi consiglieri ho chiesto un atto di responsabilità nei confronti della città che non può continuare ad essere lasciata in queste condizioni. Per questo la sfiducia diventa un gesto politico di responsabilità dei consiglieri nei confronti dei cittadini che, al di là dello schieramento o del singolo partito o lista civica, hanno votato con la speranza di vedere la propria città amministrata, dato che ora non possono che essere delusi di fronte ad un vero e proprio disastro. Chi non voterà la sfiducia dovrà uscire allo scoperto ed assumersi di fronte ai pachinesi la corresponsabilità di quanto sta accadendo a Pachino».
Per quanto riguarda le adesioni finalizzate alla raccolta delle firme volte a richiedere e successivamente ad approvare la sfiducia in consiglio, Rotta ha dichiarato: «Stiamo attendendo il momento congressuale del Partito democratico in maniera da avere il consenso anche dei vertici del centrosinistra alla sfiducia. I due consiglieri comunali del Pd infatti, pur confermando la loro volontà già manifestata in passato per un ritorno alle urne, hanno chiesto di attendere l'ufficializzazione della nuova segreteria, esigenza che è apparsa a tutti legittima». Nello specifico però il consigliere di An non ha voluto indicare chi avrebbe già firmato la mozione e chi si sarebbe invece riservato di valutarla. «Questa volta non ci sarà un countdown, perché la firma della mozione è una questione di coscienza. Comunque anche se non ci saranno le 13 firme necessarie per la destituzione del sindaco, la mozione sarà presentata per la discussione in aula in modo da dare a tutti i cittadini la possibilità di capire chi e perché non vuole ridare la parola agli elettori».
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 10-02-2008 - Categoria:
Politica