PACHINO - Centrosinistra in ambasce sulle regole che la coalizione sta cercando di stabilire per affrontare la redazione di un programma comune in vista delle future elezioni amministrative. Lunedì sera si sarebbe consumata una vera e propria rottura per la mancata condivisione delle regole. I due tronconi sono rappresentati da Rinascita, Sdi, Margherita e Ds da una parte e Rifondazione comunista e Comunisti italiani dall'altra. A non essere accettate sarebbero alcuni articoli che in particolar modo le liste civiche hanno presentato al tavolo delle trattative che escluderebbero la partecipazione alla formazione della giunta dei partiti minori che potrebbero non riscuotere un numero di consensi sufficiente ad aggiudicarsi una rappresentanza in giunta. Quello che Rinascita ed altre forze moderate cercherebbero di evitare è il ripetersi della stessa situazione verificatasi nell'amministrazione Adamo quando l'allora Pci espresse in giunta l'assessore Ficili pur non avendo alcuna rappresentanza consiliare.

Disaccordo di Rifondazione e Comunisti italiani anche sul fondo di solidarietà da costituirsi decurtando volontariamente di almeno il 20% le indennità di carica percepite. Queste somme dovrebbero essere utilizzate come fondo di pronto intervento per delle necessità condivise dalla coalizione con decisione politica potrebbe essere in questo modo in grado di far fronte ad esigenze senza particolari vincoli burocratici propri della pubblica amministrazione. Una decisione circa l'eventuale rottura definitiva dovrebbe essere deliberata questa sera da Rifondazione comunista che dovrà decidere al suo interno se sottostare alle regole dell'ala moderata o tracciare una via diversa. Difficilmente però la triade Fronterrè Caccamo e La Corte avranno la forza di dire di no all'intera coalizione, data anche la posizione di altri partiti minori quali Italia dei Valori che avrebbe già deciso di accodarsi alla regole nel timore di essere scalzati da altri partiti.

Salvatore Marziano