E' tempo di bilanci per la vendemmia

La vendemmia è alle porte. Ed è già tempo di bilanci. Dopo l'annata precedente che non ha soddisfatto del tutto gli imprenditori siciliani, quest'anno la vendemmia 2005 sembrerebbe far sperare di più. Stime positive piovono sulla qualità del prodotto, oltre che sulla quantità. Una situazione favorevole per l'agricoltura del comprensorio della Zona sud, oltre che per la Sicilia in generale, che è stata favorita anche dalle condizioni climatiche e dalle piogge della scorsa stagione invernale. Soddisfacenti risultano le previsioni provenienti dalla Cia, la Confederazione italiana degli agricoltori, secondo cui la Sicilia farebbe seguito, in termini di graduatoria, alla produzione del Veneto, classificata prima regione italiana, alla Puglia e all'Emilia Romagna. "Ci sono tutte le condizioni per una vendemmia 2005 in perfetto equilibrio nella quantità ed ottima nella qualità - si apprende dalla Cia- L'andamento climatico, talvolta bizzarro, con un inverno freddo e poco piovoso al Nord, ma generoso d'acqua al Sud, con una coda di temperature basse in tutto il Paese a primavera inoltrata e poi il caldo torrido anticipato e persistente della tarda primavera e fino ad ora con temperature diurne al di sopra della media e notevoli escursioni termiche notturne, ha indotto i vigneti prima ad un ritardo vegetativo, con difficoltà nell'allegazione, poi ad un repentino recupero con una accelerazione nell'invaiatura e nella maturazione per giungere ad una previsione vendemmiale in tempi quasi normali"

Intanto, già a partire dai prossimi giorni inizierà nei terreni del comprensorio la raccolta delle uve precoci. Tra i dati più rilevanti che caratterizzano le ultime vendemmie del nostro territorio, le associazioni di categoria registrano una diminuzione dei terreni coltivati a vigneti e una tendenza a valorizzare la qualità del vino. "Secondo le recenti tendenze -continua la Cia- saranno in aumento le quantità rivendicate Docg, Doc e Igt ed in flessione quelle relative ai vini da tavola senza alcuna qualificazione. Mentre prosegue il calo della superficie coltivata ad uva da vino in produzione un po' in tutta Italia, con fenomeni vistosi in Sicilia, Lazio, Sardegna e Basilicata, le regioni più vitate restano, comunque la Sicilia, la Puglia, il Veneto e la Toscana La resa media per ettaro garantirà ottimi livelli di gradazione alcolica in un perfetto equilibrio di acidità e qualità organolettiche legate ai profumi ed al sapore. La qualità sarà tra le migliori degli ultimi anni e potrà sicuramente superare quella del 2001, con diffuse punte di eccellenza come nel 1997".

Lidia Corallo
Fonte: LaSicilia.it il 21-08-2005 - Categoria: Economia

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