PACHINO. Cresce il numero di antenne trasmittenti a Pachino e a Marzamemi. Ai tre dispositivi di onde elettromagnetiche preesistenti, di cui uno sorge sulla strada Pachino-Marzamemi di fronte alla Guardia di finanza mentre altri due sono posizionati proprio nella parte più centrale del paese, e precisamente su uno dei palazzi che si affacciano in piazza Vittorio Emanuele e nei pressi della posta centrale, se ne sono aggiunti parecchi altri.
Si notano le antenne installate in via Pascoli e nelle vicinanze della nuova stazione dei carabinieri, ma non possono passare inosservate neanche quelle "cresciute" nei pressi della frazione turistica di Marzamemi. Certo, la tecnologia ed il continuo accrescersi dell'uso dei telefonini cellulari porta a un incremento del fenomeno affinchè i gestori di telefonia possano coprire con le loro frequenze una porzione sempre più ampia di territorio tale da garantire un buon servizio a tutti i loro clienti. Sono tanti, però, i cittadini preoccupati per la loro salute che hanno chiesto se sia davvero necessaria, per il fabbisogno del paese, l'installazione di così tante antenne.
La domanda è legittima perch‚ se non è stato dimostrato scientificamente che l'elettrosmog (così viene chiamato l'inquinamento da onde elettromagnetiche) possa causare danni all'uomo. Il sindaco di Pachino, Sebastiano Barone, e il responsabile dell'ufficio tecnico comunale, l'architetto Angela Guastelluccia, proprio per evitare le proteste dei cittadini, prima dell'installazione delle antenne, avevano indetto una conferenza di servizi con i vari gestori di telefonia al fine di accordarsi su alcuni importanti punti visto che non esiste una regolamentazione nazionale per quanto riguarda l'ubicazione delle antenne sul territorio.
Nell'incontro si è dunque deciso che i dispositivi elettromagnetici dovevano essere posizionati ad una congrua distanza gli uni dagli altri e fuori dal perimetro urbano di almeno 200 metri. Nonostante queste precauzioni, comunque, qualche malcapitato cittadino pachinese si trova oggi con uno scomodo vicino, che non avrebbe voluto avere e che lo mette in agitazione nonostante il sindaco Barone continuino a sottolineare la "non incisività di queste onde elettromagnetiche, che essendo a bassa frequenza non possono arrecare danno negli esseri umani".