PORTOPALO - Continuità contro novità, rivincite storiche, conferme e speranze di rivalsa, facce nuove e riciclate, coerenti e voltagabbana, presenti, assenti e assenteisti, primedonne, mezze figure, dotti, medici e sapienti. Sono le parole più ricorrenti in questi giorni di campagna elettorale in vista delle elezioni amministrative. E come al solito la lotta è serrata, con i tre candidati a sindaco (Cammisuli, Gozzo e Lupo, che indichiamo rispettando rigorosamente l'ordine uscito dal sorteggio delle liste nella scheda elettorale e non per lanciare messaggi subliminali, come qualche mente non eccelsa potrebbe ipotizzare) pronti a giocarsi fino all'ultimo le chances di successo. Fare previsioni è praticamente impossibile. L'elettorato portopalese si è spesso rivelato indecifrabile ed indeciso fino all'ultimo e dal 1975 in poi l'esito del voto è stato quasi sempre all'insegna dell'equilibrio. I pretendenti alle poltrone amministrative puntano su due categorie in modo particolare: la marineria da un lato, gli agricoltori dall'altro. Nelle tre liste di candidati al consiglio comunale molti sono alla prima esperienza. Le donne innanzitutto: Sandra Scala, Concetta Montalto e Pina Caschetto di "Servire Portopalo", Loredana Baldo in Greco, Milva Tuccitto e Ornella Burgaretta di "Portopalo 2000", Desirè Campisi e Katiuscia Quattrocchi di "Unione e Salvezza".
Almeno due del gruppo femminile sarebbero bene accreditate per la conquista del seggio a palazzo municipale, per le altre probabilmente sarà soltanto una passerella politica e niente più. Sono alla prima esperienza assoluta inoltre Vincenzo Montalto, Fabio Sortino e Salvatore Burgaretta, che si presentano in appoggio a Cammisuli, Mario Luciano, Corrado Furnò e Giuseppe Di Pasquale, candidati con Lupo, Davide Arancio, Claudio Natalino e Concetto Signorello con la Gozzo. In lizza anche i figli di due ex sindaci di Portopalo: Antonio Di Maria e Corrado Burgaretta, i cui rispettivi padri sono stati dei protagonisti della vita politica locale negli anni settanta e ottanta. La via Vittorio Emanuele, che ospiterà anche i comizi dei candidati, in questi giorni registra a qualsiasi ora un continuo affollamento anche perché le sedi dei tre comitati elettorali sono tutte concentrate nell'arco di due quartieri molto centrali. Ed è cominciata ovviamente la sarabanda di slogan propagandistici, snocciolati nel corso di incontri e vertici più o meno ufficiali. La speranza dell'elettore medio è che alla fine vinca il candidato con il progetto più credibile e realizzabile e, soprattutto, con gli uomini in grado di trasformare in atti e fatti concreti quello che è stato sottoscritto nel programma elettorale.
S. T.
Fonte:
LaSicilia.it il 25-05-2004 - Categoria:
Politica