PACHINO - Visioni ed azioni contrastanti nel centrosinistra pachinese che vede da un lato l'interruzione di un progetto, quello tra Sdi e Rinascita e dall'altro il rilancio di un progetto, quello dell'ex senatore Ferrara, che ribadisce la continuazione del suo impegno in politica perché, dice “Pachino ha bisogno del mio impegno diretto stante l'affermazione personale nel voto del 9 e 10 aprile scorso”. Per quanto riguarda la prima questione e cioè il progetto Sdi-Rinascita, il segretario del movimento civico Sebastiano Mallia dalle pagine del sito internet di Rinascita prende atto del fallimento elettorale analizzandone i possibili motivi. “C'è delusione per il risultato di queste politiche e di questa prima prova della federazione Sdi-Rinascita. Si può dire che il progetto, difficile perchè ambizioso, di allargare la rappresentanza fuori dai confini di Pachino è fallito, o meglio, non è neanche partito”. Mallia ritiene che la sconfitta del progetto sottoposto al banco di prova alle elezioni nazionali sia addebitabile al ritardo con cui il suo movimento si è mosso oltre che alle “difficoltà dell'elettorato di poter metabolizzare un simbolo ed una prospettiva lontani dal potenziale elettorato cui Rinascita si rivolge”.
Mallia poi prende in esame l'effetto Berlusconi che ha fagocitato il voto ideologico riconoscendo solo ad An la capacità di resistere all'effetto trascinamento verso il presidente del consiglio dei ministri oltre che l'assenza di candidati pachinesi nella lista dello Sdi-Rinascita, cosa che invece sarebbe stata alla base del consenso riscosso ad esempio da Rifondazione che schierava ben due esponenti di Pachino. In definitiva Rinascita ammette la sconfitta dovuta ad un progetto innaturale e da cui vuole ora a tutti i costi liberarsi. Pare infatti che all'interno del movimento ci siano diversi malumori per avere sostenuto ed abbracciato un'alleanza innaturale e forzata. A seguito di ciò, a rimanere triturato, nonostante i proclami dei giorni scorsi, potrebbe essere proprio il candidato a sindaco scelto. Intanto le liste civiche difendono le loro posizioni e negano l'interpretazione di un voto polarizzato che delegittimi l'esistenza dei movimenti civici. “Siamo nati come liste civiche proprio per tirarci fuori dal bailamme dei partiti, -fanno sapere alcuni esponenti dei movimenti- e per evitare di essere vincolati a scelte superiori e catapultate dall'alto. Non è possibile fare un'analisi del voto tirando in ballo le realtà localistiche semplicemente perché esse non hanno partecipato al voto delle elezioni politiche. Nelle scelte elettorali di domenica e lunedì abbiamo lasciato libero il nostro elettorato senza stressarlo così come del resto ha fatto anche Rinascita. I voti della Rosa nel pugno infatti equivalgono a quelli dei socialisti nei passati appuntamenti elettorali”.
Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 13-04-2006 - Categoria: Politica