PACHINO - Cinquecentomila euro decideranno la sorte del Comune: se va considerato un ente sano o strutturalmente deficitario. È questa la cifra «controversa», secondo le controdeduzioni inviate alla Corte dei Conti per contestare la nota tenuta ferma per un mese, con la quale la magistratura contabile ha mosso diversi addebiti, ascrivendo all'ente la nota di deficienza economico-contabile per il 2010, nonostante funzionari e revisori avessero certificato il contrario. Nel documento, a firma del sindaco Paolo Bonaiuto, del vice e assessore al Bilancio Giuseppe Campisi e del responsabile dei servizi finanziari Vincenzo Blundo, la Corte dei Conti sarebbe caduta in errore, adottando come parametro per la spesa del personale, il volume complessivo di esborsi che, invece, non riguarda il volume di spesa del personale. A fronte di un importo di 7.744.823 euro presi in considerazione dalla Corte dei Conti, la spesa effettiva è di 7.245.895,66 euro che sarebbe invece coerente in termini percentuali, nel rapporto con le entrate correnti.
Il livello di spesa preso in considerazione dalla magistratura contabile infatti supera il parametro del 39% delle entrate, arrivando al 42,7%, mentre quello preso in considerazione dal Comune (e accettato dal ministero dell'Economia), è inferiore a questa percentuale. La differenza non è da poco, visto che la spesa per il personale oltre i limiti, farebbe scattare il sesto parametro di deficitarietà dell'ente che già aveva raggiunto il limite di cinque, rientrando così d'ufficio tra gli enti strutturalmente deficitari. Restano ferme tuttavia, le altre criticità contestate e cioè i ritardi notevolissimi nell'approvare i bilanci di previsione e che diventano dei pre-consuntivi, l'elevato volume dei residui attivi, la vetustà dei crediti tale da mettere in dubbio l'effettiva esigibilità, la pessima gestione delle entrate, il continuo ricorso alle anticipazioni di cassa passate da 3 milioni e 600 mila euro del 2010 a 4 milioni 330 mila euro del 2011 e per 365 giorni all'anno che hanno portato all'utilizzo di tale strumento, ammesso come eccezionale transitorio, a una forma di finanziamento costante e di debito acquisito, oltre alla mancata individuazione degli organismi partecipati con finalità istituzionali. A controdedurre sarà il segretario generale Lucia Minniti, responsabile del servizio finanziario nel 2010 e che ritiene possano esserci margini per ridurre i parametri che la Corte dei Conti intende sforati. Al di là dei parametri, tuttavia, rimane l'evidenza di un ente a corto di liquidità e in arretrato con i pagamenti degli stipendi per i dipendenti oltre che in debito con centinaia di fornitori e gestori di servizi. Su questo fronte sarebbe intendimento dell'amministrazione comunale pagare ai dipendenti le mensilità di ottobre, novembre e la tredicesima. Tutto ciò sarebbe subordinato alla concessione, da parte dell'Aipa, di un anticipo sul riscosso tributario per la Tarsu per oltre un milione di euro.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 11-12-2012 - Categoria:
Cronaca