Estradato «Caronte» della Yohann: E' la mente del tragico naufragio di Portopalo

La Procura della Repubblica di Siracusa sta stringendo i tempi per trascinare dinanzi al Giudice per l'udienza preliminare tutti i componenti dell'equipaggio della motonave «Yohann», gravemente sospettati di avere provocato la morte di 283 cittadini asiatici, naufragati la notte della vigilia di Natale del 1996 al largo delle acque di Portopalo. Il capo della Procura, Roberto Campisi e il sostituto Paola Vallario, titolari dell'inchiesta sul tragico naufragio, hanno conseguito nelle ultime 48 ore due risultati di una certa rilevanza per la loro indagine, mentre attendono con grande fiducia un terzo responso.

Infatti, Da Malta è stato estradato il pakistano Sheik Turabhahaed, 43 anni, accusato di aver coordinato la navigazione di un battello di 16 metri, poi colato a picco in quella notte di tempesta, che fungeva d'appoggio alla «Yohann», per evitare che potesse incappare nei controlli delle forze dell'ordine. Il pakistano è già arrivato da Malta in Italia ed è attualmente rinchiuso nel carcere di Rebibbia. Dalla Corte di Cassazione è stata ripristinata la ordinanza di custodia in carcere nei confronti del comandante della motonave «Yohann», Youssef El Hallal, perchè considerato tra i principali artefici del tragico naufragio.

Il comandante della «Yohann» era stato rimesso in libertà dal Tribunale di Siracusa, ma ora viene ricercato perchè accusato di omicidio per dolo eventuale. Infine, in Grecia è in corso il procedimento di estradizione nei confronti di due cittadini greci che, con il pakistano, avevano «pilotato» la «Yohann» per non farla intercettare dalle unità militari che controllano le rotte dell'immigrazione clandestina.
Fonte: LaSicilia.it il 31-10-2002 - Categoria: Cronaca

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