PORTOPALO - Sono diverse le tonnellate di eternit bonificato dalle discariche abusive e a cielo aperto presenti nel territorio portopalese, in prossimità delle aree di viabilità provinciale. Questo il primo bilancio degli interventi messi in atto dalla Provincia regionale in collaborazione con i comuni, il cui ruolo è stato quello di segnalare la presenza di rifiuti contenente amianto nel territorio. A Portopalo, come in tanti altri centri della provincia, la situazione si presenta in alcuni punti disastrosa. Uno dei punti continuamente preso di mira è l'incrocio tra la strada che conduce all'Isola delle Correnti e quella che porta a Punta delle Formiche, molto trafficata in estate. In questo tratto, la presenza di rifiuti, compreso l'eternit, da tempo è abituale. Gli interventi effettuati dal personale che cura la raccolta dei rifiuti solidi urbani, è stata sempre vanificata nella stessa giornata. In certi casi, bastava allontanarsi e dopo poche ore ritrovare alcuni tratti nuovamente insozzati. Tra le realtà più attive contro le discariche abusive in questo territorio, spicca l'Enalcaccia, ente che ha al suo interno un nucleo di polizia ittica e ambientale, guidato a Portopalo da Franco Montalto e Corrado Lupo. «Abbiamo effettuato varie segnalazioni alla Procura della Repubblica e al Nictas, con annessi rilievi fotografici - dichiara Lupo - in cui documentiamo la presenza di terreni privati adibiti a discariche a cielo aperto contenente anche il pericolosissimo eternit.
La nostra perlustrazione sul territorio è continua. Sabato scorso ci siamo recati in contrada Vigne Vecchie, nella spiaggia di Carratois, insozzata da vari sacchi di immondizia, non dimenticando l'amianto abbandonato ai margini del pantano di Punto Rio. Uno scempio». Adesso, effettuate le segnalazioni all'autorità giudiziaria, viene messo in moto un iter che dovrebbe obbligare i proprietari dei terreni a effettuare gli interventi di bonifica. Franco Montalto conferma la pessima situazione esistente in questo tratto della provincia. «Ci sono discariche ovunque, non è possibile quantificare quanto amianto sia stato abbandonato sul territorio con conseguenze devastanti per l'ambiente e la salute pubblica». La situazione denota un livello di inciviltà pauroso, capace di mettere a repentaglio la salute di tanti che, ignari, non sanno di attraversare tratti dove l'eternit, spesso danneggiato, è come un mostro capace di colpire in silenzio. Oltre ai controlli e alle bonifiche, urge una crescita di senso civico e rispetto dell'ambiente.
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 23-08-2011 - Categoria:
Ambiente