Non ci sarà un periodo di transizione: dal 1° maggio solo alcune deroghe (banane, pomodori, struttura delle organizzazioni dei produttori).
Uno studio presentato da Philippe Binard (Freshfel Europe) descrive le conseguenze sul settore ortofrutticolo dell'allargamento dell'Unione Europea, che dal 1 maggio 2004 avrà 10 nuovi stati membri: Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovachia, Ungheria, Slovenia, Malta, Cipro.
Questi paesi dovranno adeguare senza periodo di transizione la propria legislazione a quella europea, in tema di igiene (2006), tracciabilità (2005), residui di pesticidi, qualità (standard di mercato), altra disposizioni (imballaggio, lotto di produzione, etichettatura), aspetti fitosanitari, biologici, OGM.
Dal punto di vista produttivo, i nuovi stati membri mostrano:
- frammentazione della proprietà agricola
- elevato autoconsumo
- bassa produttività
- bassi costi di manodoperano
- abbondante disponibilità di mandopera
- bassi costi dei terreni agricoli
Ma occorre anche tenere conto che i 10 nuovi stati generalmente evidenziano:
- disponibilità bassa ad investire
- qualità e varietà non adatte ai mercati dell'Europa a 15
- scarsa cultura dell'export (quantità e qualità)
- scarsa organizzazione del settore agricolo (mancanza di organizzazioni dei
produttori)
Cosa succederà:
- l'aumento della produzione ortofrutticola è limitata e probabilmente non porterà a squilibri di mercato;
- cambierà la logistica dell'Europa: il traffico tra Germania e paesi dell'est aumenterà del 300% entro il 2015; Germania, Repubblica Ceca e Ungheria diventeranno centri di distribuzione transnazionali
I prossimi passi: nel 2007 Romania e Bulgaria, dal 2005 potrebbero iniziare i negoziati con Turchia, la Croazia ha fatto richiesta di adesione nel febbraio 2003.
Fonte:
Fruitecom.it il 02-03-2004 - Categoria:
Economia