PACHINO - Tre giorni incentrati sul sessantennale dello sbarco anglo-americano (10 luglio 1943) nell'estremità sud-orientale della provincia di Siracusa, tra Pachino e Portopalo di Capo Passero. L'organizzazione è del comune pachinese in collaborazione con il vicino comune di Portopalo. L'evento è presentato dal vice sindaco ed assessore ai beni culturali, Emanuele Rotta. "L'operazione Husky, come fu chiamata dai comandi alleati - afferma Rotta - fu la più grande missione che portò alla resa del nostro paese". L'idea di organizzare questa manifestazione nasce da una proposta dai docenti Giannitto e Minardi del Primo Istituto Superiore di Pachino i quali hanno realizzato un cd-rom sullo sbarco alleato nel territorio circostante, utilizzando fotografie e filmati d'epoca, documentari e altro materiale di repertorio. Verranno proiettate anche sequenze di un filmato inedito sullo sbarco reperito presso l'Imperial War Museum di Londra. "L'iniziativa - aggiunge Emanuele Rotta - è un'occasione per ripercorrere delle tappe storiche significative per il nostro paese". Nell'organizzazione di questo evento, oltre all'Amministrazione Comunale, è stata coinvolta l'Associazione Studi Storici e Culturali che ha curato i due convegni inseriti nel programma delle celebrazioni che vedranno l'intervento tra i relatori di Rosalba Savarino. La tre giorni comincia giovedì e si protrarrà fino a sabato. E' prevista la mostra fotografica "I giorni della memoria" (Pinacoteca Comunale di Pachino) cui seguirà il convegno dal titolo "Sbarco alleato tra storia e memoria" dove interverranno Ottavio Perricone; Alfio Caruso ed Ezio Costanzo, tre scrittori e giornalisti che hanno lavorato sulle vicende storiche dell'epoca. Un altro convegno, dal titolo "La rifondazione dell'Italia: dallo sbarco Alleato alla nascita della Democrazia", è in programma venerdì a Marzamemi.
Sergio Taccone
Fonte:
LaSicilia.it il 08-07-2003 - Categoria:
Cultura e spettacolo
DENIS MACK SMITH
STORIA DELLA SICILIA MEDIOVALE E MODERNA
PAGINA 716
"Durante la guerra motivi strategici conferirono di nuovo alla Sicilia un'importanza cruciale e gli alleati la scelsero per il loro primo sbarco su vasta scala in Europa contro le forze di Hitler . Mussolini assicurò ai capi fascisti che l'invasione della Sicilia era impossibile ,e lo confermò pochi giorni prima dello sbarco e pochi giorni dopo che i suoi generali gli ebbero dato per iscritto una prova schiacciante del contrario.Egli non osò mobilitare la popolazione per la difesa perchè armato il popolo poteva essere molto pericoloso ;per giunta sarebbe stata una dimostrazione di fallimento e c'era il rischio di scoprire il bluff su cui poggiava. Sebbene egli dicesse di potere oscurare il cielo con la sua aviazione,in realtà non c'erano nemmeno delle appropriate difese costiere,tanto meno una adeguata copertura aerea contro un'invasione, e i generali lamentavano che gran parte dell'artiglieria fosse atrazione animale e qualche volta del tutto inutilizzabile. Un'altra delle illusioni di Mussolini consisteva nel credere che la politica di bonifica avesse eliminato le zanzare anofeli che trasmettevano la malaria, e i suoi subordinati avevano paura di dirgli che in alcune zone della Sicilia oltre la metà dei soldati era resa inabile da questa malattia. Sbarcarono vicino Gela nel Luglio 1943,gli americani occuparono facilmente tutta la Sicilia occidentale,mentre in quella orientale gli inglesi e i canadesi incontrarono l'urto della resistenza germanica. In un momento di panico il fortificatissimo porto di Augusta cadde nelle mani dell'invasore senza colpo ferire,ma poi si verificò una prolungata battaglia nella piana di Catania"
HUGH POUND (Uno storico inglese)
Uno storico inglese spiega gli errori compiuti dagli alleati e gli eroismi inutili degli italiani durante lo sbarco in Sicilia
L'obbiettivo principale della Ottava Armata era la rapida occupazione del porto di Siracusa e degli aereoporti di Pachino, che avrebbero dovuto essere messi al piu' presto possibile in condizione di servire agli aerei alleati.Stabilita questa prima solida base, l'attacco si sarebbe sviluppato verso nord,su Catania.
Monty decise di lanciare in sbarchi simultanei entrambi i Corpi ai suoi ordini, il XIII e il XXX. Partendo ,appena a sud di Siracusa , il piano di attacco sarebbe stato il seguente:
Il XIII Corpo, agli ordini del tenente generale Miles Dempsey, sarebbe sbarcato su un fronte di tre brigate. Poche ore dopo prima del principale sbarco dal mare , la 1°Brigata Aerotrasportata con alianti avrebbe occupato Ponte Grande, al margine dela Baia di Siracusa. La 5° Divisione di Fanteria , guidata dal maggior generale G. C. Bucknall ,sarebbe sbarcata nella zona di Cassibile e alla sua destra sarebbe sbarcatala 50°Divisione di Fanteria ,agli ordini del maggoir generale S.C. KIRKMAN,per attaccare e occupare la zona di Avola.Il XXX Corpo, del tenente generale Sir Oliver Leese, avrebbe attaccato a Sud , nella penisola di Pachino. La 23°Brigata Indipendente ("Malta") sarebbe sbarcata sulla costa orientale ,a nord di Pachino.La 51° Divisione di Highlanders, comandata dal maggiore generale Douglas Wimberley, e la !° Divisione di Fanteria canadese , agli oridini del maggiore generale Guy Simmonds, sarebbero sbarcate rispettivamente sull'estrema punta meridionale della penisola di Pachino e sulla Costa dell'Ambra. All'estrema sinistra dell'Ottava Armata c'erano i Commandos della marina reale e precisamente numero 40 e 41.
Tra l'Ottava Armata e la Settima Armata statunitensi c'era un intervallo di circa cinquanta chilometri ,ma un rapido congiungimento delle due ali estreme era previsto per lo stesso girno D o al massimo per il giorno D più uno. Il compito della Settima Armata americana ,agli ordini del generale George Patton junior, era qello di sbarcare nel golfo di Gela e occupare la città e gli aereoporti di Ponte Olivo ,Comiso e Biscari.
Gli obbiettivi della Ottava Armata per il girno D erano l'occupazione dell'aeroporto di Pachino e delle più importanti strade e ferrovie di Noto ,Avola,Cassibile e Ponte Grande e la preparazione di una solida base per l'attacco a Siracusa e ad Augusta, allo scopo di aprire la via che, attraverso Catania portava a Messina.
La 1° Divisione canadese, agli ordini del generale Guy Simmonds, doveva attaccare a sud di Modica. A bordo della Marnix van Sint Aldegonte, sul cui albero maestro sventolava il tricolore olandese, gli uomini del Reggimento Reale Canadese aspettavano l'ordine di calarsi nei mezzi da sbarco che ondeggiavano sull'acqua,qualche metro sotto di loro . Alle 2.30 il primo scaglione salpava per la costa ,accompagnato dal potente fuoco di sbarramento delle navi di scorta. L'ammiraglio Sir Philip Vian , che dirigeva le operazioni navali aveva ai suoi ordini il "monitore" Roberts,armato di cannoni da 381 mm, l'incrociatore contraereo Delhi ,tre cacciatorpediniere e la nave ammiraglia Hilary.
Il contingente canadese doveva sbarcare sulla Costa dell'Ambra, a ovest di Capo Pachino, per occupare l'aereoporto, distruggere diverse batterie costiere e infine unirsi alla 51° Divisione "Highland". Niente di strano se, vicini alla loro prima battaglia, quei soldati dell'impero si sentivano un pò agitati ,al contrario del comandante di divisione, che si sentiva invece tranquillo e sicuro di sè.
Il generale Simmonds aveva chiesto che si facesse una ricognizione con sommergibili al largo della costa, dove infatti si rilevarono pericolosi banchi di sabbia, poco distanti dalla riva. Di conseguenza ,il generale decise che le prime ondate d'assalto sarebbero sbarcate a bordo di DUKW, che avrebbero consentito alle truppe di raggiungere la spiaggia, anche se i mezzi da sbarco si fossero incagliati sui banchi di sabbia sommersi.
I DUKW,veicoli anfibi, dovettero essere trasportati da Malta a bordo di mezzi da sbarco speciali del tipo LST e di conseguenza fu necessario un mutamento dei piani. Poichè gli anfibi ritardarono, il comandante della 1° brigata canadese , Hugh Graham, decise di affrontare il rischio e ordinò che alcune unità partissero a bordo dei LCA. Per fortuna il mare grosso consentì ai mezzi da sbarco di superare indenni i banchi di sabbia.
Il tenente colonnello "Bert Hoffmeister, comandante del Seaforth Highlanders canadese, si avvide all'ultimo minuto che la rampa del suo mezzo si era bloccata. Senza esitare, scavalcò la murata e, gridando: seguitemi!!"saltò in mare e raggiunse a guado la riva, insieme con i suoi uomini che ansavano e sputavano acqua salata.
Il ritardo nello sbarco destò le ire dell'ammiraglio Vian che, in una laconica comunicazione al suo aiutante navale, invei: Ma insomma, parte o non parte questo sbarco?
La resistenza, in quel punto, non fù molto sensibile, si ridusse a qualche raffica di mitragliatrici leggere. Secondo la versione di alcuni, quando gli sportelli dei LCT si aprirono e i carri anfibi scesero direttamente in mare, i pochi difensori furono cosi sbaloditi che fecero immediatamente fagotto e sparirono.
Il capitano Tom Storer, che avrebbe preferito di gran lunga restarsene sdraiato nella sua cuccetta, a sentire il suo Swan of Tuonela, si calò in un mezzo da sbarco insieme con un gruppo di genieri dell'aerenoutica e insieme con loro ricevette il saluto di qualcuno che aveva tirato la catena in un gabinetto della nave, investendoli con un getto di acqua non precisamente pulita!!
Questo accadeva alle sei antimeridiane, col sole alto e il cielo terso. Non appena si abbassò la rampa, gli uomini corserò giù, com'erano stati addestrati, affondando fino alla cintola nell'acqua gelida; un soldato più anziano, che portava cifrari, bussole e scartoffie varie, cadde a faccia in giù e lo ripescarono tirandolo su con la cintura.
Raggiunsero la spiaggia inzuppati fino alla cintola, ma pieni di entusiasmo; mentre attraversavano la fascia di sabbia per raggiungere le dune, il sole già caldo li aveva quasi asciugati. Intorno c'erano scarsi segni di vita e nessuno segno di resistenza armata. "Una gita turistica", commentò qualcuno, ricordando le ansie delle settimane precedenti. Erano arrivati finalmente nell'Europa occupata.
La sorpresa più grande fù quella di scoprire che la supposta vegetazione tropicale si riduceva a fitti vigneti alti poco più di un metro, dai quali emergevano tettoie di canne; lontano, spiccavano i canditi edifici del loro obiettivo, l'aeroporto. Scordando gli ordini , gli uomini si lanciarono lungo un viottolo polveroso che portava in quella direzione. "Sembrava niente più che che una ennesima esercitazione di sbarco", ricorda il capitano Storer. "Il primo incontro con la guerra vera avvenne quando, da una capanna di paglia (paghiaru) in mezzo a una piantagione di canne, (cannitu)usci un ragazzino che sembrava un arabo e che, in lingua incomprensibile, implorò il nostro aiuto; nella calda semioscurità della capanna trovammo un uomo, seduto su una cassa e perfettamente in sè, con mezza mascella letterarmente asportata; dal labbro superiore, squarciato e dai denti gocciolava sulla polvere sangue nerastro. Lo medicammo alla meglio col materiale del nostro pronto soccorso e ci lasciammo indietro il nostro primo ferito che, se sopravvisse, dovette avere per tutta la vita un viso spaventoso.
Nota:(Spinello) "Penso che quel signore di Pachino sia sopravvissuto e che vive in Via La Marmora o in una traversa a Pachino".
"Una marcia di un'ora circa ci portò, accaldati e sudatissimi nonostante i calzonicini corti, ai margini dell'aeroporto di Pachino.
"Un battaglione di canadesi stava attraversando in ordine sparso la pista; dagli edifici partì un'unica fucilata, alla quale rispose una scarica della nostra fanteria. Un uomo cadde da un tetto e dieci o dodici italiani, l'intero contingente difensivo di uno dei più importanti aeroporti dell'Europa meridionale, vennero fuori con le mani in alto. I canadesi continuarono per la loro strada e noi attraversammo il campo sconvolto, raccattammo il corpo ancora caldo dell'italiano e lo seppellimmo in fretta, poi requisimmo gli edifici dell'amministrazione, per farne la nostra mensa e il quartier generale. Vi trovammo segni evidentissimi di una fuga precipitosa; oltre al resto, grandi quantità di talco profumato del quale, a quanto pareva, i soldati italiani dovevano fare grande uso.
Benchè non fossero ancora arrivati nè macchine nè attrezzi, gli uomini del Genio Reale cominciarono a sistemare con pale e badili le piste di volo. Storer fece una rapida puntata a Pachino, dove assistette al passaggio di un battaglione della 51° Divisione "Highland" e dove chiese un rifornimento di attrezzi e una damigiana di vino. Prima del tramonto, oltre mille uomini, con dozzine di buldozzers e di schiacciasassi erano al lavoro sulle piste. Era tutto calmo e tranquillo, come durante una esercitazione in tempo di pace, quando a un tratto, dal sole al tramonto saettò fuori rombando un aereo da caccia, con tutte le mitragliatrici in azione, seguito da altri cinque. Storer, che assisteva ai lavori accanto a un sottufficiale del Genio, si gettò fumineamente a terra, subito imitato dal compagno, ma girò la testa a guardare i Macchi recanti l'emblema del fascio, che si gettavano in picchiata fino a pochi metri da terra, mitragliando la pista in tutta la sua lunghezza, poi si impennavano velocemente e sparivano nel bagliore purpureo del tramonto. In pochi secondi, fu finito tutto; Storer si rialzò, ringraziando iddio di essersela cavata senza danni, ma il sottoufficiale non si mosse. Meno fortunato di lui, era stato gravemente ferito nel posteriore. Le perdite ammontarono a quattro morti e parecchi feriti.
Alle 6.45, nonostante il ritardo nella partenza, il generale Simmonds fu in grado di trasmettere al generale Leeese, al quartier generale del XXX Corpo,che "tutti gli obbiettivi dei canadesi erano stati raggiunti".
Simmonds stabilì il suo quartier generale di divisione in un tugurio di tre metri e mezzo per quindici, abitato da una vecchia,dodici porcellini, quattro cani, una capra e quattro barili di vino. Erano stati fatti seicentocinquanta prigionieri, venti dei quali erano membri della Luftwaffe.
Da HUGH POND. SICILIA! Longanesi& C.fINITO DI STAMPARE NEL MESE DI DICEMBRE 1972
IL REVISIONISMO ITALIANO DEL PERIODO FASCISTA E LA COPERTURA "DI MEMORIA" DELLE "ASSOCIAZIONI DI STUDI STORICI E CULTURALI"
Il tentativo di riscrivere la storia è oramai palese ed evidente. Le amministrazioni di centro--destra d'Italia approfittano di ogni occasione storica(anche a loro completamente e palesemente contraria)e cercano e trovano in ogni evento del passato, di veicolare una rivisitazione critica della "memoria" nel tentativo, goffo e palesemente mistificatorio per riaffermare valori che fortunatamente con l'intervento degli americani,canadesi e inglesi sono stati, (per grazia di Dio), battuti e sconfitti:(FASCISMO E NAZISMO). Nata,(la democrazia) anche, per le lotte della resistenza partigiana, comunista, cattolica e repubblicana, antifascista e antinazista, oggi non gode di tutte le prerogative di libertà di cui la parola e portatrice nei suoi reconditi e formali e fondanti significati. Il recente intervento del capo del Governo italiano, (Berlusconi) all'assemblea del parlamento europeo ne è la prova più evidente di quello che questa nuova "razza padrona" stà tentando di riportare in Italia.(kapò) Ma i valori altissimi dell'antifascimo e antinazismo non sono stati mai sconfitti o sopiti e presto tutti gli italiani che hanno conservato un poco di intelligenza (di BRANCATIANA MEMORIA)(la stragrande maggioranza per fortuna) la utilizzeranno per reindirizzare nel giusto verso questo tentativo subdolo e antistorico di riportare l'italia ai fasti allegorici del fascismo.
P.S.
"LI INCHIODEREMO NEL BAGNOASCIUGA" disse Mussolini a Piazza Venezia. Il giorno dopo, la Sicilia era liberata. Si impone,OGGI, un parallelo con il ministro della informazione iracheno Salhaf, che nonostante le truppe americane fossero a pochi km. da Bagdad, annunciava solennemente in televisione: Il nemico anglo-americano è stato ributtato in mare!!!! I tiranni e i loro portavoce, si sà, sono , anche, degli ottimi comici. La storia, inesorabilmente ed incredibilmente si ripete!!!!!! (Corsi e ricorsi storici)
Cordiali Saluti dalla Costa dell'Ambra di Pachino.
Ricordi...in diretta.
Dalla torretta di osservazione e controllo per le esercitazioni aeronavali di tiro aereo della marina americana.
site two...site one...rogers...bombing...one... site... two... site... one... charlie...site two...site..one...bombing two... rogers... Dalla torre di portoulisse. Grazie al Sergente Ross di Detroit(USA)anno 1972.Con mio cugino Andrea Russo (gennaio/1955)
Spiros
BOMBARDAMENTO E DEMOLIZIONE DELLA TORRE DI COMUNICAZIONI RADIO DI PAGLIARELLO.
Alcuni giorni prima della sbarco per tagliare le comunicazioni radio degli italiani e dei tedeschi furono effettuate alcuni bombardamenti mirati. Io ho questo da raccontare...
Era appena passata la mezzanotte e tutti dormivano nella postazione radio di Pagliarello.Improvvisamente il rombo degli spitfire e di alcuni bombardieri anglo-inglesi ruppero il silenzio della notte. Il bombardamento fu breve e mirato. La torre delle comunicazioni radio dopo il passaggio era stata completamente demolita.Mio padre che era li alloggiato ricorda che fu spinto da mio nonno all'interno del forno per il pane. Nei giorni seguenti seguirono altri bombardamenti nella zona. E' un ricordo nitido di mio padre che era un ragazzino che molti anni fà mi raccontò della drammatica ed indimenticabile storia di un soldato italiano ferito fra le case Maucini e le Concerie. La richiesta di aiuto si senti per molte ore. Aiuto...aiuto...aiuto...aiuto... Nessuno osava avvicinarsi per dare soccorso. La paura ed il timore di esporsi era immensa... Non sapendo a quello che si sarebbe andato incontro. La richiesta di aiuto segui anche il giorno dopo. Un po' piu' lieve aiuto...aiuto... Poi più nulla...
Spiros. Dalle case di Pagliarello. Cordiali Saluti.
Messaggio per il Cittadino .
Il Suo inveire e offendere, ma alla fine soffrire, è il mio più prelibato nutrimento.
I commenti sono di: il 1° Denis Mack Smith storico inglese; dal 2° all'8° da un libro del Colonnello Ugo Pound dei reali inglesi. Libro della Longanesi&C pubblicato nel 1972. Gli altri due sono miei considerazioni e ricordi personali dove Lei cittadino non può assolutamente entrare nel commento.Puo' dissentire dalle mie considerazioni ma non può offendere impunemente. Sono di Pachino e per persone come Lei non me ne vanto. Gli unici che danno soddisfazione sono le persone semplici che silenziosamente e giornalmente portano avanti la vita normale e generosa di Pachino. La cosa che mi conforta è che sono la stragrande maggioranza delle famiglie e dei cittadini a cui voglio infinitamente bene.
Il mio unico commento è sulla retorica e revisionismo di allegorica e chiara firma fascista che qualcuno, con l'avvallo prezzolato di qualche pseudo intellettuale di sinistra, sta portando avanti a Pachino. Con visite di luoghi privati: bunker ,case tedeschi ecc...ecc... (a parte l'area di Portopalo della marina) (state attenti all'immondizia che vi si trova dentro) quando si sà benissimo che fino a qualche tempo addietro non vi era neanche la cultura sufficiente per salvare il Palazzo Comunale di Pachino in via Cavour(degli Starrabba di Rudini).Questo è il vero scandalo demenziale e la frebbre pruriginosa di nostalgici che vorrebbero riscrivere a loro piacimento la storia di Pachino e di Portopalo di C.P. Ma fortunatamente siamo ancora in democrazia...Altro che tabacco... Se fosse per Lei nessuno mi salverebbe da una buona dose di olio di ricino e dalla galera per reati di opinione e opposizione al regime di imperiale e fascista memoria. Grazie Vitaliano Brancati.
Rosario Spinello. Dal campanile Sinistro della Torre della Chiesa Madre in Pachino.
Cordiali Saluti a Tutti
Sorprende la dinamica della successione temporale degli "accadimenti"(a parte l'amico Lucchesi) nel guest...book. Ma quello che sorprende di piu' è la totale continuità di idee e di sinergia dei due i.p. Secondo me è da RCO...Che ne pensate??? Gettiamo le chiavi in mare??? O gli consigliamo un po' di montagna??? A Voi la facile soluzione...