PACHINO - (Salvatore Moncada) È stato scarcerato ieri mattina il commercialista pachinese Davide Noto arrestato lo scorso giovedì con l'accusa di concorso e favoreggiamento nell'ingresso di cittadini extracomunitari nel territorio italiano. Al commercialista è stato contestato l'inoltro di 53 domande di emersione giudicate dagli inquirenti ideologicamente false. Il giudice per le indagini preliminari, Tiziana Carrubba, ha però revocato ieri mattina la misura cautelare. Accolte dunque le ragioni della difesa, curata dall'avvocato Antonino Campisi. La scarcerazione è avvenuta dopo l'interrogatorio di garanzia durante il quale Davide Noto ha spiegato con minuzia di particolari il suo operato. Dopo le dichiarazioni rese sono venute meno quindi le esigenze cautelari. Il commercialista si è sempre dichiarato innocente ed avulso dalle logiche di reato che gli sono state contestate. Davide Noto era finito in manette nell'ambito della prosecuzione delle indagini dell'operazione "Uomini e Caporali 2", condotte dalla Procura della Repubblica, che portò all'arresto di 14 persone lo scorso mese di novembre. Il trentottenne commercialista pachinese venne arrestato giovedì scorso assieme al nordafricano Abdelmajid Ben Nasr accusato anch'egli di favoreggiamento nell'ingresso di cittadini extracomunitari in Italia. Davide Noto si è difeso dicendosi estraneo alla vicenda, tesi sostenuta anche dalla difesa. Secondo quanto riportato dall'avvocato difensore Antonino Campisi, il Noto si sarebbe semplicemente limitato a inoltrare le pratiche di emersione per via telematica creando una apposita casella di posta elettronica all'interno della quale i dati relativi venivano inseriti per essere inviati. Tra le altre cose per l'invio in forma telematica dei dati di emersione, sempre secondo quanto sostenuto dalla difesa, non sarebbe neanche necessaria la prestazione professionale di un consulente visto che chiunque può curare l'invio elettronico delle documentazioni. Il professionista ha detto inoltre di aver avuto contatti solo con i datori di lavoro che gli fornivano le pratiche. Insomma, secondo la difesa, quella di Davide Noto è stata una attività accessoria e marginale che il commercialista forniva ad alcune aziende su esplicita richiesta ed a contorno dell'attività principale relativa cioè alla contabilità fiscale.
Fonte:
gazzettadelsud.it il 21-01-2011 - Categoria:
Cronaca