Non solo come ex parlamentare del People Party in Pakistan ma, soprattutto, come padre di Reman Urr Habib, annegato assieme ad altri 288 (la cifra delle vittime l'ha indicata il testimone) asiatici nelle acque a largo di Portopalo alla vigila di Natale del 1996, ha vestito i panni dello 007 per capire i motivi dell'immane tragedia e in particolar modo per individuare i responsabili e farli perseguire dalla giustizia. Il signor Bacha Ulla Quadrat Zabihullah si è presentato ieri mattina davanti ai giudici della Corte d'Assise (presidente, Romualdo Benanti; a latere, Giuseppe Artino Innaria) per riferire sulle scoperte fatte nel corso delle sue investigazioni. L'Imam Zabihullah, rispondendo alle domande del Pubblico Ministero Paola Vallario, ha raccontato che per riuscire a raccogliere notizie utili alle sue ricerche ha dovuto battere in lungo e in largo il suo Paese, nonchè alcuni Paesi europei, tra i quali Grecia e Italia. Le sue vicissitudini iniziarono nei primi mesi del 1997, quando venne raggiunto da una telefonata di due suoi connazionali, che si erano salvati, i quali lo informarono della tragedia avvenuta a 19 miglia dalla costa di Portopalo e della morte di suo figlio.
Così, dopo aver incontrato i due scampati, si faceva consegnare l'elenco degli altri sopravvissuti andandoli tutti a rintracciare non solo in Pakistan ma nei Paesi europei dove oramai risiedevano. Da ognuno apprendeva le modalità della tragedia di mare, dei tentativi operati dai sopravvissuti e dall'equipaggio della motonave Yohan di salvare i 289 asiatici precipitati in mare assieme alla piccola imbarcazione battente bandiera maltese sulla quale erano stati costretti a riparare e dell'esistenza di una pseudo associazione per l'amicizia tra il Pakistan e la Grecia, promotrice del viaggio, a suo dire un paravento per l'arruolamento e lo smistamento di immigrati. Il processo riprenderà il prossimo 2 marzo, ma la novità più eclatante potrebbe arrivare dalla Corte d'Assise di Appello di Catania che il 23 febbraio prenderà la sua decisione sul ricorso della Procura avverso l'estromissione del comandante Youssef El Hallal.
Pino Guastella
Fonte: LaSicilia.it il 20-01-2005 - Categoria: Cronaca