È stata sospesa con un provvedimento dell'ufficio tecnico di Pachino la concessione edilizia alla società "Sirio 2000" amministrata da Riccardo Napoli che intendeva costruire un albergo a quattro stelle a Marzamemi in contrada Spinazza. Pare infatti che si siano riscontrate degli errori nei procedimenti che hanno portato al rilascio della concessione. I lavori già iniziati dal mese di settembre sono stati dunque sospesi in attesa che la situazione possa trovare una soluzione. Intanto l'avvocato Lucio Ricca, legale della "Sirio 2000", ha contestato il provvedimento che di fatto ha portato alla sospensione dei lavori, bollando come illegittime le motivazioni apportate dagli uffici comunali, ed evidenziando come l'opera non ricada nell'area Sic, cioè nell'area di interesse comunitario, dato che solo per un errore probabilmente di battitura è stata tirata in ballo una particella di area protetta, ma che non ha in realtà nulla a che fare con la costruzione. Intanto l'amministratore della società Riccardo Napoli lamenta i continui disguidi che è costretto a subire. «Già dal momento dell'approvazione del progetto ho dovuto superare degli ostacoli insormontabili ed impensabili per chi come me vuole investire parecchi milioni di euro. Basti pensare che per la sola concessione ho dovuto attendere ben 28 mesi. «La burocrazia, - afferma - fa di tutto per ostacolarmi e qui a Pachino si sono inventati di tutto per gettare discredito su di me e sul mio investimento. Ovviamente tutte le accuse sono infondate e degne di pura fantasia. Quello che è realtà invece è il contributo comunitario che ho ricevuto e sul quale si basa parte del finanziamento dell'opera che dovrà essere restituito se continueranno ad impedirmi di procedere nei lavori. Ho fatto centinaia di viaggi all'ufficio tecnico, e lo stress che ho accumulato è indescrivibile». L'avvocato Ricca della "Sirio 2000" inoltre non contesta solo le motivazioni della sospensione della concessione, ma anche «l'enorme danno derivato dal gravissimo e più che ingiustificato allarme creato nell'ambiente bancario a causa del provvedimento di sospensione comunicato direttamente agli istituti di credito».
Secondo Riccardo Napoli dunque le comunicazioni dirette alle banche, notiziate del provvedimento di sospensione della concessione e di procedimenti in corso, avrebbero leso notevolmente l'immagine e la credibilità della società che vuole investire in infrastrutture turistiche. L'opera in sé crea da sola ben 40 posti di lavoro, - ha affermato Napoli - ma se consideriamo l'indotto ed i tour operator certamente si arriverà ad 80 posti di lavoro che rischiano di andare in fumo. Abbiamo già speso, e dunque ci siamo già esposti per un milione di euro, e tutta l'opera costerà 10 milioni. L'aver dovuto fermare il cantiere per motivazioni certamente inesistenti mi costa 100 milioni di lire alla settimana oltre al lucro cessante. Attualmente 30 operai sono costretti a non lavorare. La ditta Sidia di Paolo Garofano che cura il movimento terra ha dovuto fermare i propri mezzi meccanici. Ho subito decine di denunce, ed a questo punto credo che contro di me ci sia una vera e propria persecuzione. Rinunciare a quest'opera, - ha continuato Riccardo Napoli - significherebbe dire addio al turismo in questa bellissima zona, perché nessuno dopo la mia esperienza sarà disposto ad investire. «Con il mio avvocato - prosegue - abbiamo diffidato l'ufficio tecnico pachinese a revocare o annullare la sospensione della concessione edilizia. Se ciò non avverrà entro 3 giorni faremo ricorso al Tar, ma non escludo di riprendere i lavori anche contro la volontà degli uffici. Non è possibile lavorare in questo modo».
Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 24-10-2004 - Categoria: Cronaca