PACHINO - Il ritorno del centrodestra in amministrazione dà lo spunto al senatore Pietro Ferrara per delle considerazioni sullo scenario politico pachinese. «Quello che il centrodestra non ha fatto fino ad oggi è sotto gli occhi di tutti» ha esordito graffiante Ferrara. «Il sindaco ha ora tempo fino al 2006 per dare credibilità al disegno elettorale proposto ai cittadini nel 2001. Nel frattempo il centrosinistra elaborerà una sua proposta alternativa per prepararsi all'appuntamento elettorale. Intanto a Pachino cresce il partito dei delusi, degli scontenti e degli indecisi. Tale fetta di persone - continua Pietro Ferrara - possono essere considerati di centro solo per il fatto che non vogliono votare a destra né si fidano della sinistra. «Allora la soluzione è quella di prendere in considerazione una coalizione tra coloro che non vogliono stare né di qua, né di là. «La crisi della politica è evidente. L'elezione popolare del sindaco ha causato uno svuotamento delle competenze del Consiglio comunale e l'accentrarsi del potere nelle mani del solo primo cittadino. «Il maggioritario ha prodotto un aumento dei partiti ed a ciò è corrisposta una diminuzione della governabilità.
«Bisogna però che la classe politica si chieda se i cittadini stanno meglio o stanno peggio, se Pachino ha accorciato le distanze con gli altri comuni della Sicilia. A chi porre domande sulla svalutazione delle pensioni o degli stipendi al Polo o all'Ulivo? E a chi è necessario rivolgersi per la crisi in agricoltura? «La verità è - ha concluso Ferrara - che oggi il ceto medio è diventato più povero. Bisogna partire da qui per analizzare i problemi dei pachinesi e degli italiani. «Per i tre partiti del Polo Pachino rappresenta l'ultima spiaggia per dimostrare alla gente che la classe politica attuale sa fare qualche cosa. Per iniziare essi hanno un ministro, un viceministro e un assessore regionale oltre ai vari deputati. «Sapranno sconfiggere - chiude la propria riflessione il sen. Ferrara - la stanchezza e la rassegnazione dei pachinesi?»
Sa.Mar.
Fonte:
LaSicilia.it il 22-10-2004 - Categoria:
Politica