PACHINO - Si terrà domani mattina presso il salone della Banca di credito cooperativo di via Unità 7 alle 11 una conferenza dibattito dal titolo: «I tumori: parliamone insieme». La conferenza, patrocinata dal Comune , è stata organizzata dal prof. Pietro Ferrara, docente all'università Tor Vergata di Roma e oncologo, che per l'occasione ha pubblicato un opuscolo informativo inerente ad uno studio epidemiologico locale condotto su un vasto campione di popolazione della città di Pachino. Nella presentazione del volumetto, Ferrara sottolinea l'importanza della comunicazione e dunque dell'affrontare serenamente il problema della malattia. «Avendo fatto anch'io un'esperienza di paziente, -dice l'oncologo pachinese- posso convenire che quando ci si ammala si desidera innanzi tutto essere curati bene, ed è un'esperienza sconvolgente per qualunque persona. Un'esperienza, la mia, - continua Ferrara- che ha segnato il mio comportamento professionale per due ordini di motivi, la coscienza che nessuno è immune alla malattia e la speranza di condividere questa difficile prova attraverso un supporto fiduciario che supera la semplice competenza».
L'aspetto psicologico è dunque al centro dello studio condotto da Ferrara, insieme alle difficoltà legate ad una diagnosi che genera sempre nell'individuo colpito e nei familiari una profonda crisi dovuta soprattutto all'incognita dell'evoluzione della malattia. Dallo studio condotto sulla popolazione pachinese risulta che l'incidenza nella città è in aumento soprattutto per alcune tipologie tumorali.
«Nella patologia dei tumori, -si legge nell'opuscolo che verrà distribuito durante la conferenza di domani- sono noti alcuni fattori che sembrano giocare un ruolo importante quali l'età, la familiarità, l'inquinamento, l'alimentazione scorretta ed i cattivi stili di vita. Tuttavia sull'attuale conoscenza di tali fattori non è ancora possibile pianificare un programma di prevenzione completo, per cui il mezzo più opportuno rimane ancora una volta la prevenzione attraverso un programma di screening nel tentativo di cogliere ad uno stato iniziale la malattia". A tal proposito Pietro Ferrara parla di tre diversi tipi di prevenzione: la primaria, volta a trovare la cura efficace ed evitare l'esposizione a fattori di rischio; la secondaria, volta a degli esami per valutare anche in presenza di nessun sintomo la probabilità di sviluppare una neoplasia; la terziaria volta a prevenire la mortalità oncologica grazie al corretto uso di metodi quali la radioterapia, la chemioterapia o la ormonoterapia che oggi contribuiscono a migliorare la prognosi ed a garantire una migliore qualità della vita.
"Per molti anni si è parlato di Welfare-State, -aggiunge Ferrara- cioè di stato che assiste. Oggi invece si preferisce parlare di Welfare-Community cioè di cittadini che proteggono la propria salute».
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 26-03-2004 - Categoria:
Cronaca