di CARMELITA CELI
MARZAMEMI - Incrementare coraggio, talento, indipendenza. Favorire opere prime e seconde, moltiplicare le possibilità produttive, offrire maggiori garanzie di legge sui film italiani in onda in prima serata. Quasi lo stesso vocabolario di Pensiero tra il Festival del Cinema di Frontiera e "I Centoautori", da febbraio ad oggi, almeno mille (tra registi, attori e maestranze) "carbonari" della cultura del Cinema, in testa Giuseppe Piccioni che ieri, al Cortile di Villadorata, parlava dell'iniziativa sussurrata a Trastevere e (giustamente) urlata all'Ambra Jovinelli sull'urgenza di una legge sul Cinema. A Piccioni, il Festival diretto da Correale rende omaggio oggi, in ultima giornata, a piazza Regina Margherita, con «La vita che vorrei» con Luigi Lo Cascio-Sandra Ceccarelli, quest'ultima ospite, insieme con il regista.
Subito prima, alle 21.15, la premiazione del film vincitore tra quelli del Concorso internazionale che ha visto in competizione «Viaggio in India» dell'iraniano Makhmalbaf, «Io, l'altro» del tunisino d'origine italiana, Melitti, «Il destino nel nome» dell'indiana Mira Nair, «Daratt» di Haroun (coproduzione Ciad-Belgio) e «Il matrimonio di Tuya» del cinese Quan'an. Cinquina catturante di effetti e affetti, in cui le frontiere dell'anima hanno letteralmente fagocitato quelle geografiche; pure, il film di Quan'an sembra volare più alto fin verso il palmarès del Festival per un'alchimìa semplice e complessa che innesta la realtà del sacrificio nei colori della favola. A mezzanotte, «La ragazza con la pistola» di Monicelli, mattatrice Monica Vitti, i Corti a Villadorata dalle 21.30 e al Cortile Arabo. Alla Chiesetta di Marzamemi è possibile visitare «Stelle di celluloide», istallazione audio-video di Zoltan Fazekas e Sebastiano Pennisi: da Marlene a Marilyn passando per Nannarella.
Fonte:
LaSicilia.it il 29-07-2007 - Categoria:
Cultura e spettacolo