PACHINO - Non cambia la posizione di Forza Italia dopo la riunione interna al circolo pachinese dello scorso giovedì sera. Gli azzurri rimarranno all'opposizione almeno fino a quando il sindaco Barone non accoglierà la richiesta di una giunta tecnica azzerando l'attuale compagine. È questo il responso che è stato portato al tavolo provinciale di ieri. Una riunione, quella dei vertici, molto attesa e che potrebbe dare responsi importanti ed inattesi. Per questo i rappresentanti di An hanno già messo le mani avanti stilando un documento con cui esprimono la volontà di rimanere in amministrazione qualunque sia la decisione provinciale. Lo stesso sindaco Barone comunque ha nei giorni scorsi dichiarato di seguire con interesse l'evolversi della situazione al tavolo siracusano. Quasi in contemporanea a questo vertice era prevista una seduta consiliare, l'ennesima, che ha il sapore di un'adunanza politica più che amministrativa. Coalizione di governo ed opposizione dunque sono chiamati a decidere con un occhio particolare al telefonino che potrebbe riservare responsi importanti. Al momento gli equilibri sembrano alquanto precari. Dalla parte del primo cittadino ci sono An, Udc, Nuova Sicilia e l'indipendente De Luca per un totale di 8 consiglieri. Una base numerica esigua ma comunque sufficiente ad evitare la mozione di sfiducia che non è stata ancora protocollata perché non raggiunge i 13 firmatari.
A peggiorare la situazione amministrativa si aggiunge il fatto che gli 8 consiglieri di Barone non appaiono compatti. Nella seduta consiliare di martedì sera infatti a sostenere le tesi dell'amministrazione si ritrovarono in 6 dato che due consiglieri, pur essendo presenti in aula, preferirono allontanarsi al momento del voto. Anche sul fronte opposto le frizioni non mancano. All'interno della stessa FI il duo Quartarone-Sultana, pur unito sulle posizioni dell'opposizione, vede solo Quartarone quale firmatario della sfiducia, mentre Sultana, (anche se dai banchi dell'opposizione) preferisce attendere una eventuale discussione della mozione in consiglio. L'opposizione parla apertamente di coalizione di governo delegittimata. La prova di ciò sarebbe dovuta al fatto che gli stessi vertici consiliari costituiti da Nicastro e Francavilla sono tra i firmatari della sfiducia. Diametralmente opposta è invece la valutazione della maggioranza secondo cui sia Nicastro che Francavilla dovrebbero dimettersi avendo abbandonato la compagine di governo.
Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 19-03-2005 - Categoria: Politica