Fine della privacy per internet e telefonini. Petizione contro il decreto Big Brother

Quest'anno, non è stato Babbo Natale ma il Grande Fratello in persona a farci il regalo. Sotto l'albero c'è la fine della privacy per internet e i telefonini. Tutte le informazioni personali riguardanti il traffico telefonico e via internet d'ora in poi dovranno infatti essere conservate dagli operatori telefonici e dai provider per 5 anni (60 mesi). I dati saranno a disposizione della magistratura inquirente che ne faccia richiesta per indagini relative a reati connessi al terrorismo. Sono le nuove disposizioni in materia di lotta al terrorismo contenute nel decreto legge del 23 dicembre, varato dal Governo su proposta del ministro della Giustizia, Roberto Castelli e della Presidenza del Consiglio.

In pratica da oggi saranno accuratamente archiviate e catalogate, per 5 anni, informazioni quali: a che ora mi sono connesso a internet, a chi ho telefonato o inviato una e-mail o un SMS (non il contenuto delle comunicazioni) , e persino su quali siti ho navigato. Il provvedimento viola , nei fatti, l'art. 15 della costituzione, che afferma l'inviolabilità della libertà e della segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione. E' quanto viene prospettato del resto dal Garante della Privacy, che, si legge nel comunicato, "prende atto con preoccupazione del decreto legge".

Allarme per l'estesione dell'obbligo di registrazione coatta delle comunicazioni personali e' già stato espresso anche da AIIP ( Associazione Italiana Internet Provider) e AssoProvider ( Associazione Provider Indipendenti): a parte i costi tecnologici imposti dal provvedimento (destinati a gravare soprattutto sulla gestione dei piccoli operatori che oggi offrono accessi internet e servizi mailbox ) - perché, si osserva , "la violazione fatta sistema della privacy dei cittadini irreprensibili, rappresenta un onere sociale ed economico" - le associazioni evidenziano "la dubbia costituzionalità del provvedimento".

In vista del dibattito parlamentare che inizierà a metà gennaio, è stata attivata anche una petizione online dal sito il Quinto Stato . Per aderire all'appello promosso dal senatore verde, Fiorello Cortiana e dalla parlamentale europea, Monica Frassoni, clicca qui sotto.

Petizione contro il decreto Big Brother.
Fonte: Socialpress.it il 29-12-2003 - Categoria: Attualità

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