Forza Italia frena sulla sfiducia al presidente An replica: "Occorre un'azione unitaria"
PACHINO - (aru) Si è fermata a quota nove la raccolta di firme per sfiduciare il presidente del consiglio comunale di Pachino Antonino Nicastro. Infatti all'appello mancano i due consiglieri comunali di Forza Italia Corrado Quartarone e Pietro Sultana che comunque hanno assicurato ai partner della maggioranza il loro voto favorevole nel caso in cui il documento di sfiducia verrà portato all'attenzione dell'assemblea. Su questa vicenda interviene il consigliere comunale di Alleanza nazionale Salvatore Di Fede che invita i due esponenti "forzisti" a sottoscrive la sfiducia a Nicastro prima della convocazione dell'assemblea. "Anche se gli amici di Forza Italia - ha detto Di Fede- ci hanno assicurato il loro voto in consiglio comunale ritengo sia opportuno che per evitare dei possibili "colpi di mano" anche loro sottoscrivano il documento di sfiducia prima della convocazione del consiglio comunale".
Affermazioni quelle del rappresentante di An che evidenziano le differenze di posizioni all'interno della maggioranza di centro destra ed in particolare la mancanza di fiducia nei confronti di Forza Italia. Intanto il sindaco Sebastiano Barone ha accolto con favore il documento programmatico proposto dai suoi alleati definendolo in linea con gli obiettivi che la sua amministrazione si è prefissata. "Condivido in pieno - ha detto Barone - la richiesta dei partner della maggioranza visto che fra i punti indicati qualcuno è gia in una fase esecutiva come la sistemazione del ponte di via XXV luglio che necessità solo del parere del genio civile". Sulla nomina del settimo assessore e sull'indicazione del vice sindaco Sebastiano Barone rimane in attesa di un segnale da parte di Nuova Sicilia che al momento non è ancora arrivato. Su questa vicenda il consigliere comunale di An Salvatore Di Fede ha espresso un suo giudizio personale definendo inutile la nomina di un vice sindaco e di un assessore ad un anno dalla fine della legislatura. "Lo affermano - continua Di Fede - anche perch‚ rappresenterebbe un risparmio per l'Ente. Un eventuale nomina - conclude Di Fede - dovrebbe essere giustificata solo da esigenze politiche legate essenzialmente all'acquisizione di nuovi consensi in consiglio comunale".
Un consigliere in più, in tempi di vacche magre, si sà, val bene un sacrificio economico!
Sopratutto se, a farlo, sono i cittadini.
Una bella logica del risparmio pubblico, non c'è che dire.