PACHINO - Il governo nazionale ha espresso tutta la sua solidarietà all'agricoltura pachinese, ingiustamente accusata di infiltrazioni mafiose da una trasmissione Rai, e lo ha fatto con la presenza di ben due ministri della Repubblica, contemporaneamente presenti a Pachino, il ministro all'agricoltura Galan e il ministro Stefania Prestigiacomo. E la ricetta proposta agli agricoltori pachinesi e non solo, è stata semplice: fare squadra. «Il governo predilige, per propria scelta, le produzioni di qualità e che abbiano delle particolarità - ha affermato Galan- ed è per questo che vengono riconosciuti i prodotti Igp, i Dop e le identificazioni geografiche. Tuttavia, per accorciare la filiera ed eliminare la sproporzione tra il prezzo sui banchi di vendita e quello pagato ai produttori, è necessario rinserrare le file. Non è infatti possibile che su circa 900 produttori, solo poco meno di 140 siano affiliati al consorzio di tutela».
Galan ha portato l'esempio del parmigiano reggiano dove la soluzione dei problemi è stata trovata grazie a un consorzio forte che è riuscito a controllare l'offerta sul mercato. E la difficoltà di coesione evidenziata da Galan è stata ripresa anche dai piccoli produttori agricoli e in particolare da Aldo Beninato, in rappresentanza dei piccoli serricoltori, che ha manifestato tutte le difficoltà delle aziende medio-piccole a essere protagoniste attive all'interno del consorzio di tutela che pure dovrebbe rappresentarli e difenderli. Dal canto suo il consorzio, ha detto ai due ministri, i danni che una cattiva informazione come quella resa dal servizio pubblico nazionale ha apportato. In particolare il rappresentante legale del consorzio ha reso noto come gli ordinativi dalla Germania sarebbero stati bloccati, mentre sono stati vanificati gli effetti di alcune campagne pubblicitarie che lo stesso consorzio aveva commissionato proprio sulle reti Rai, non ultima quella con Pippo Baudo di qualche mese fa.
Il consiglio di amministrazione del consorzio di tutela, inoltre, ha chiesto la convocazione di un tavolo tecnico, coinvolgendo anche i dirigenti Rai. Ma a manifestare malessere sono stati un po' tutti i settori dell'agricoltura siciliana. Garanzie sono state date sia dal ministro Galan che dal ministro Prestigiacomo che ha assunto un importante ruolo di mediazione facendo proprie le recriminazioni degli agricoltori siciliani. E il mondo agricolo ha fatto sentire la sua voce di protesta evidenziando come i controlli spesso siano inesistenti e poco efficaci, dato che all'imprenditore che ha taroccato il limone di Siracusa è stata comminata una multa di 600 euro e solo una denuncia a piede libero.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 17-02-2011 - Categoria:
Politica