PORTOPALO - Proseguirà almeno fino a mercoledì lo sciopero dei pescatori portopalesi i quali, al pari delle altre marinerie siciliane, da più di una settimana non svolgono la loro attività lavorativa per la crisi determinata dall'aumento indiscriminato del prezzo del gasolio per i pescherecci. La marineria di Portopalo ha risposto compatta alla protesta. Molte imbarcazioni hanno effettuato anche la consegna dei documenti di lavoro all'autorità marittima. Corrado Quattrocchi, componente del consiglio nazionale di Federcopesca, fa riferimento ai prossimi incontri istituzionali a livello regionale e nazionale. «La situazione è di stand by, - dichiara Quattrocchi – ovvero di attesa dei riscontri dai vertici che le marinerie avranno con il governo regionale prima e poi con quello nazionale dopo. ci sono le piattaforme di proposte che già nei giorni scorsi sono state esplicitate anche in incontri che si sono tenuti a Licata e a Porto Empedocle. Certamente – aggiunge Corrado Quattrocchi – la situazione resta molto delicata e auspichiamo che si possano mettere in atto quelle misure che le associazioni di categoria considerano necessarie per dare ossigeno ad un settore in grosse difficoltà».
Richieste che riguardano le agevolazioni finanziarie da parte dell'Ircac, il contributo sul costo del gasolio a percentuale per le imprese di pesca, l'accesso al credito a tasso agevolato. E qui le risposte dovranno arrivare dalla Regione. Il governo nazionale, invece, avrà competenza sulla richiesta di aumento degli aiuti «de minimis» (da 3.000 a 30.000 euro), l'applicazione del regime speciale dell'Iva alle imprese di pesca (misura che è già da tempo concessa al settore agricolo), la sospensione degli studi di settore e l'estensione del limite di pesca. Altre richieste riguardano la previsione di ammortizzatori fiscali per i pescatori. A Portopalo, nei giorni scorsi, alcuni esponenti della marineria locale hanno attuato un sit-in al porto. Nei ristoranti scarseggia, da qualche giorno, il pesce fresco. «Abbiamo non poche difficoltà – afferma un ristoratore locale – ad assicurare il menù a base di pesce perché non se ne trova e non puoi ripiegare sul congelato perché qui siamo a Portopalo. Speriamo che la situazione giri al meglio per i pescatori e in breve tempo». Lo spartiacque della protesta potrebbe essere, pertanto, la giornata di mercoledì: o la protesta trova uno sbocco, con le risposte istituzionali, o s'inasprisce. «Noi restiamo in sciopero – afferma un armatore portopalese – fino a quando non otteniamo tempi certi per le misure richieste. Il gasolio a questi livelli ci strozza e qui si rischia di uscire dal nostro settore, restando senza lavoro». L'Assessorato comunale alla pesca di Portopalo già da alcuni giorni ha attivato contatti con rappresentanti in ambito ministeriale, sollecitando, al pari di altri comuni marinari siciliani, il raggiungimento di decisioni in tempi brevi, data la crisi molto grave, forse senza precedenti, che ha colpito il settore.
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 09-06-2008 - Categoria:
Cronaca