Bilancio positivo del gruppo studentesco del Primo Istituto Superiore di Pachino che ha preso parte al Giffoni Film Festival. Dieci ragazzi, presenti dal 16 al 24 luglio alla rassegna cinematografica campana la cui sensazione prevalente alla fine è di perplessità. «Non per la qualità dei film, sempre altissima - commenta Federica Bongiovanni - quanto per il tipo di analisi condotta dai giurati». Per Valeria Barone e Giulia Spicuglia la cosa più spiacevole è stata non potersi esprimere liberamente sui film visti. «Forse - aggiungono Piero Pluchino e Linda Tiralongo - anche dagli interventi dei non giurati la Giuria avrebbe potuto trarre più numerosi e validi elementi di riflessione».
Anastasia Romano e Giorgio Paternò sono rammaricati per aver dovuto reprimere la voglia di contribuire al dibattito su film che li toccano da vicino. «Non avremmo mai immaginato - osservano Marco Occhipinti, Tiziano Fidilio e Simona Curcio - di poter stare a tu per tu con un regista, seduti allo stesso tavolo davanti a una pizza e comunicargli cosa ci ha trasmesso il suo film». Il regista in questione, è il trentasettenne irlandese David Gleeson, autore dell'applaudito "Cowboys & Angels". Ad accompagnare il gruppo sono stati i docenti Antonina Barone e Concetto Franza.