PACHINO - Come già anticipato dal nostro giornale, ieri il sindaco Barone ha reintegrato in seno alla giunta municipale l'ex assessore Giliberto. E' l'ennesima puntata di una telenovela politica che, ci si può scommettere, non sarà sicuramente l'ultima. Riepiloghiamo gli ultimi passaggi per rendere chiari i fatti che si sono succeduti con impressionante e quasi irrazionale addivenire. Il sindaco, nonostante l'ordinanza del Tar di Catania che ordinava il reintegro dell'assessore defenestrato, riteneva opportuno non reintegrarlo, anche a seguito della richiesta dello stesso Giliberto di un sostanzioso risarcimento danni richiesto al comune, ma che in definitiva il primo cittadino poteva essere chiamato a pagare in prima persona. Per sottostarsi all'obbligo sancito, il comune impugnava l'ordinanza del tribunale catanese al Cga di Palermo. Questa contromossa non risolveva però la situazione, dato che l'impugnativa non sospende l'obbligo di ottemperare. Infatti qualche giorno più tardi veniva chiarito che l'ordinanza amministrativa non necessita un atto formale di reintegro, ma agiva in automatico ripristinando la «situazione quo ante». L'effetto prodotto era dunque che Giliberto in automatico tornava ed essere assessore, mentre decadeva dalle sue funzioni la signora Beninato che ne aveva preso il posto. Ma quest'episodio non segnava la parola fine, e come ogni buona telenovela, ecco il colpo di scena.
Il sindaco, ieri l'altro revocava nuovamente l'automaticamente reintegrato assessore Giliberto per una presunta incompatibilità causata della richiesta di risarcimento danni. Tale atto di revoca però si poteva prestare ad interpretazioni di atto speculare ed elusivo dell'ordinanza stessa. Il provvedimento amministrativo infatti attenua di fatto i poteri sindacali fino a che la questione non venga esaminata nel merito. Barone, con tale revoca invece, andava a valutare una situazione strettamente consequenziale alla vertenza sottraendosi all'obbligo imposto dal Tar. Accorgendosi del grave errore commesso, ieri si è cercato di correre ai ripari rinominando Giliberto, ma non assegnandogli le deleghe che originariamente ricopriva, forse per limitargli di fatto il potere di azione in campo amministrativo. In realtà in tal modo ci si conforma solo parzialmente al dettame del collegio amministrativo che ha invece ordinato un reintegro completo. Altro problema che è stato trascurato è la decadenza dalle sue funzioni della signora Beninato, esclusa a seguito del rientro di Giliberto. In realtà l'ordinanza del Tar prevede il reintegro dell'assessore estromesso, e non l'esclusione di un altro. Tanto più che nessun atto di revoca è stato compiuto nei confronti della Beninato da parte del primo cittadino, e che in giunta c'è un posto ancora vacante, il settimo assessorato istituito e non ancora assegnato. Intanto pare che l'Udc si sia affrettata a chiedere a Giliberto di non dichiararsi appartenente al gruppo della vela. Tale ipotesi è però stata esclusa dal neo reintegrato assessore.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 16-01-2004 - Categoria:
Politica