Giuliano non è capoclan

Al processo d'appello contro la cosiddetta mafia di Pachino, ha parlato il senatore Luigi Caruso Verso in difesa del presunto boss Salvatore Giuliano, che, in primo grado, è stato condannato a venticinque anni e sei mesi di reclusione perchè riconosciuto colpevole di associazione di stampo mafioso e di narcotraffico. Il penalista ha confutato, una dopo l'altra, tutte le circostanze privilegiate dai giudici della Corte d'Assise di Siracusa e, esibendo dei documenti inoppugnabili quali sentenze passate in giudicato, documenti e certificati carcerari, ha dimostrato la loro insussistenza. Per l'avvocato Caruso Verso il suo assistito non è mai stato capo di una banda criminale, «ed è risibile che si possa parlare di mafia a Pachino» - ha detto altresì - «dal momento che i soggetti condannati come mafiosi sono tutti risultati dei morti di fame». L'esempio più lampante per dimostrare che non si tratta di mafiosi ma di soggetti che delinquono per sbarcare il lunario si ricava in una intercettazione ambientale allorchè Paolo Iacono litiga con la moglie per cinquemila lire e, dopo una lunga discussione, ne ottiene la metà, perchè con la rimanente parte la consorte deve comprare il latte per la figlioletta.
Fonte: LaSicilia.it il 13-02-2003 - Categoria: Cronaca

Lascia il tuo commento
Cerca su PachinoGlobale.net