Giunta, Barone convoca i partiti sulle opere pubbliche
PACHINO - (aru) Il sindaco di Pachino Sebastiano Barone chiama a raccolta i rappresentanti di tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale nel tentativo di trovare un accordo sul piano triennale delle opere pubbliche in vista dell'approvazione del bilancio di previsione per l'anno in corso. Una convocazione urgente, che ha sorpreso tutti come il consigliere comunale dell'Udeur Francesco Guastella. "Non capisco - ha detto Guastella - come si possa convocare una riunione allargata a tutte le forze politiche con un preavviso di poche ore. Forse questa urgenza è dettata dalle difficoltà che il sindaco Barone sta trovando nella ricerca di consensi all'interno della sua stessa maggioranza. La mia posizione nei confronti di questa amministrazione è fortemente critica e Barone in consiglio comunale, come richiesto da cinque consiglieri oltre a me, ci dovrà spiegare i motivi di questa ennesima crisi politica che ha portato alla uscita dalla maggioranza di Forza Italia". Una ricerca di consensi quella di Barone in consiglio comunale, che dopo le dichiarazioni del presidente dell'assemblea Antonino Nicastro, dettosi pronto ad appoggiarlo solo su progetti realizzabili da qui alla fine del suo mandato, diventa sempre più difficile anche perch‚ la "pattuglia" dei consiglieri a lui fedeli si va sempre più assottigliando.
Infatti oggi Barone potrebbe avere l'appoggio di 8 consiglieri, 3 dell'Udc, 3 di An oltre che degli indipendenti Francesco De Luca e al rappresentante di Nuova Sicilia Angelo Dell'Ali. Una maggioranza che numericamente non gli consentirà di affrontare in modo sereno il consiglio dove sarà portato per l'approvazione il piano triennale delle opere pubbliche. Ma le fibrillazioni all'interno della coalizione riguarderebbero qualche esponente di Alleanza nazionale che non avrebbe condiviso la scelta del suo partito di restare nella maggioranza. In proposito arrivano delle indiscrezioni che parlano di un incontro tra una delegazione dell'Udc con il sottosegretario di stato Nicola Bono al quale avrebbero chiesto di evitare l'uscita di An dalla maggioranza, offrendo quale contro partita un loro appoggio alle elezioni politiche del 2006. Una richiesta che evidenzia la debolezza di una maggioranza coinvolta in continue crisi politiche legate essenzialmente al mantenimento dei posti di governo.