«La disorganizzazione del nostro sistema sanitario determina un crescente disorientamento e malcontento da parte del cittadino, il quale non chiede altro che venga rispettato il sacrosanto diritto di usufruire di un servizio che gli garantisca cure tempestive ed efficaci». A tracciare un'analisi critica della situazione dei presidi ospedalieri della zona sud è il parlamentare nazionale dell'Udc Pippo Gianni. «Stringendo il campo di attenzione alla gestione della sanità pubblica della zona sud – afferma il parlamentare – non si può che denunciare una situazione catastrofica: l'utente che si trova nell'emergenza non può contare in un punto di riferimento sicuro che possa velocemente intervenire in suo favore. Non si può pensare di gestire la sanità pubblica rispondendo solo ad esigenze economico-finanziarie. Non si può abbandonare a se stesso un ospedale come quello di Noto in cui convergono anche utenti di Pachino, Rosolini, Portopalo, Marzamemi e di altri luoghi vicini per un totale di oltre cento mila abitanti che nel periodo estivo si triplica». Nel presidio di Noto (che fa parte dell'ospedale d'area Avola-Noto) mancano, secondo l'on. Pippo Gianni i requisiti minimi per l'emergenza: non si può curare neanche un caso di infarto. Il paziente che arriva nella struttura per interventi terapeutici urgenti, non può essere prontamente aiutato, ma lottando contro il tempo si ritrova ad essere sballottato a bordo di un'ambulanza alla ricerca di un posto in Unità coronarica da ricercare a Siracusa o a Modica. «Stessa situazione – osserva il parlamentare siracusano – per quanto riguarda la rianimazione. Anche in questo caso l'utente che necessita di tale servizio viene trasportato in ambulanza in altri ospedali della provincia.
Ma arrivare in altre strutture, lottando contro il tempo, è diventato ancora più problematico e vitale da quando, per disposizione dell'Asl 8 è vietato l'intervento del pronto soccorso dell'ospedale di Noto demandando al servizio 118 le urgenze nel territorio. Siamo tutti a conoscenza di quanto accaduto di recente ad un paziente che in gravi condizioni ha chiesto l'intervento di pronto soccorso all'ospedale Trigona, ma per l'assurda disposizione prima denunciata, si è dovuto ricorrere all'ambulanza del 118, che però non è giunta in tempo per salvare la vita al paziente. Si esorta il direttore generale dell'Asl ad intervenire prontamente per evitare il ripetersi di un nuovo fatto luttuoso». L'allarme «sanità nella zona sud» è scattato (per la verità l'allarme è scattato già da tempo ma ben venga la denuncia autorevole dell'on. Gianni). «L'emergenza – conclude il parlamentare – ci conduce a denunciare i responsabili, ad incrementare le battaglie anche a livello nazionale perché gli abitanti di questo lembo di terra più a sud di Tunisi certo non meritano una sanità da terzo mondo per l'incapacità gestionale di pochi».
laura valvo
Fonte: LaSicilia.it il 24-05-2005 - Categoria: Cronaca