PACHINO - Ritorna al mittente la lettera segreta del sindaco Giuseppe Campisi. L'ex primo cittadino nei giorni scorsi ha ritirato la missiva che il giorno prima di essere sfiduciato aveva spedito in busta sigillata con l'avvertenza che la stessa doveva essere aperta solo su espressa richiesta del mittente. Nei giorni scorsi l'ex sindaco era stato invitato dal segretario generale Sebastiano Grande d'intesa con il commissario Margherita Rizza a decidere sul da farsi in merito alla lettera segreta, e cioè dare il via libera per renderne pubblico il contenuto o ritirarla. «Ho scelto di ritirarla, -ha affermato Campisi- perché ritengo che non c'è più il clima che mi spinse a scrivere quella lettera e dunque non è più il momento di aprirla». Campisi dunque ha scelto di ritirare la busta, ma anche di mantenerne ancora segreto il contenuto. «La aprirò il giorno stesso in cui sarà accolto il mio ricorso e sarò reintegrato nelle vesti di sindaco di Pachino».
Sul contenuto della missiva rimane dunque ancora un velo. Campisi però dà qualche anticipazione. «Ho scritto quello che mi stava succedendo in quei giorni e quello che stavo subendo. Di più non posso dire. L'ho indirizzata al segretario perché era l'unica persona che era garante delle istituzioni per cui poteva essere l'unico mio interlocutore». L'ex primo cittadino ricorda anche il clima che regnava il quel periodo, le denunce pubbliche relative al suo sentirsi a rischio dal punto di vista dell'incolumità personale, i suoi colloqui con gli inquirenti e con gli agenti della Digos. «La busta contiene una cosa importante, -ha poi tagliato corto Campisi- ed il segreto sarà svelato quando ritornerò ad essere sindaco». Giuseppe Campisi dunque si sente sicuro di poter tornare a sedere sulla sua poltrona alla guida del palazzo municipale, e sembra avere anche le idee chiare sul da farsi, annunciando una rivoluzione copernicana a palazzo di città. «Il commissario si sta muovendo bene, -ha affermato- sta facendo tutto quanto era necessario fare, e ci sta riuscendo perché è da solo alla guida della città, senza vincoli e pressioni politiche. Sono certo che, una volta reintegrato e senza la palla al piede del consiglio comunale che invece non sarà rimesso nelle sue funzioni, avendo le mani libere potrò fare altrettanto». Poi ha affermato: «Il dissesto si può evitare. Io ho la ricetta giusta, si può fare». Una frecciata inoltre Campisi la riserva alla politica ed a quella «strana» alleanza tra l'Udc di Nino Iacono e il cittadino etico Pintaldi. «Che strano vederli assieme! E dire che mi criticavano proprio per avere Iacono come alleato».
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 23-11-2008 - Categoria:
Attualità