Sarà pubblicato l'1 novembre da Mondadori "I fantasmi di Portopalo, Natale 1996: la morte di 300 clandestini e il silenzio dell'Italia", incentrato sulla più grave tragedia nel Mar Mediterraneo del secondo dopoguerra, dove persero la vita 283 immigrati. Autore del libro il giornalista de "La Repubblica", Giovanni Maria Bellu, che nel giugno 2001 trovò il relitto del barcone maltese "F174" in acque internazionali, a 19 miglia da Portopalo. Del libro si sa molto poco, soltanto una breve scheda, tratta da un sito web, dove si legge la seguente descrizione: "25 dicembre 1996, trecento clandestini muoiono in mare e un piccolo paese della Sicilia custodisce per anni il terribile segreto". Si parlerà, come è facile intuirlo, soprattutto dei silenzi di alcuni pescatori della marineria portopalese che, all'inizio dell'anno '97, trovarono impigliati nelle loro reti i resti dei cadaveri di quel naufragio, scegliendo il silenzio per non avere noie con la burocrazia, trovandosi in una zona di mare fuori dalle loro licenze di pesca.
Su quella tragedia si registrarono i silenzi istituzionali. Tra coloro che tacquero anche i membri del governo allora in carica (presidente del Consiglio era Prodi). L'associazione "Senza Confine", diretta da Dino Frisullo, recentemente scomparso, poco tempo dopo il naufragio consegnò infatti al sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri un dossier dettagliato contenente tutti i riferimenti sulla tragedia. Il libro di Bellu arriva due anni dopo il "Dossier Portopalo", pubblicato dall'associazione culturale "Colophon" che di quella vicenda, in collaborazione con il giornalista Sergio Taccone, ha messo in evidenza aspetti nuovi, ignorati da coloro che si sono occupati del naufragio.
L. S.
Fonte:
LaSicilia.it il 16-09-2004 - Categoria:
Cultura e spettacolo