MARZAMEMI - I giovani si organizzano per dire no al pontile della Balata di Marzamemi. È quanto sta accadendo in questi giorni con un tam tam via internet ed in maniera bipartisan che vede coinvolti sia giovani di sinistra che fanno capo al Pd che di destra sotto le insegne di Giovane Italia. Una trasversalità che si estrinsecherà in una manifestazione sui luoghi indetta per sabato prossimo alle 15, dove centinaia di ragazzi si stanno dando appuntamento per esprimere il loro disappunto e la loro disapprovazione nei confronti di un'opera ritenuta inopportuna all'interno del vecchio molo che fa della tradizione la sua bandiera. Non si sa ancora se ci saranno effigie di partiti politici sul pontile, ma quel che è certa è l'adesione piuttosto numerosa di coloro che hanno preannunciato la loro presenza. «Noi non porteremo bandiere, -ha affermato Salvatore Rabito, esponente di Giovane Italia- e cercheremo di boicottare chi le porterà. Questa protesta infatti è nata spontaneamente e vede impegnati ragazzi di qualunque colore politico. Diciamo no alle strumentalizzazioni, e riteniamo che tematiche come l'impatto ambientale e l'inquinamento che l'area di rimessaggio comporterà, sono le motivazioni per cui siamo contrari all'opera.
Riteniamo inoltre che ci sia ancora margine per fare smontare i pontili realizzati e per revocare le concessioni». Ma intanto le opinioni favorevoli e contrari alla nautica da diporto all'interno dell'antica rada si dividono sempre più. Il fronte del no al pontile sembra essersi spaccato. In tanti, infatti, ritengono che, così come realizzato, il pontile non dia fastidio né incida sulle caratteristiche della Balata. Al contrario c'è chi ritiene fortemente impattante le pedane galleggianti piazzate nei pressi del braccio di porto in cemento armato, per cui trova giuste le ragioni della protesta. A sostenere la lotta al pontile sotto le insegne dell'opposizione, nonostante la presa di posizione di Salvatore Rabito a favore di una protesta bipartisan, è il Partito democratico che parla di vera e propria «violenza nei confronti del paesaggio locale». Secondo la segreteria del Pd, responsabile di quanto accaduto è l'amministrazione comunale, che «dice a parole di essere contraria, ma di fatto non esiste un solo atto ufficiale, una determina sindacale o di giunta, o delibera di consiglio in cui il comune si opponga fermamente alla costruzione, con l'aggravante, peraltro, del silenzio assenso. Sarebbe stato necessario invece, mettere in campo tutte le forze e intervenire quando si era ancora in tempo».
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 21-04-2011 - Categoria:
Cronaca