Pietro Bruno di Belmonte era noto sia in Italia che all'estero: durante la sua vita ha conosciuto persone importanti e nella sua villa, una sorta di casa museo, centinaia di foto testimoniano le innumerevoli conoscenze e amicizie, da Umberto II e Pio XII, che in una foto in vaticano lo abbraccia. Il re Umberto II l'aveva conosciuto quando era un giovane dirigente separatista, anni dopo invece lo incontra come vice presidente del Corpo della nobiltà italiana, voluto proprio dal Re. Fu un grande studioso di araldica e fu insignito delle massime onorificenze. Era, infatti, dal 1945, Cavaliere di Gran Croce di Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta e, dal 1958, col grado di Gran Croce al merito Melitense con Placca. Dal 1951 era anche Cavaliere di Gran Croce e di Giustizia dell'Ordine Costantiniano di San Giorgio (ordine dinastico di Casa Borbone) e dal 1985, Balì di Gran Croce e di Giustizia. E ancora, da Vittorio Emanuele di Savoia fu nominato prima Commendatore e poi cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (ordine dinastico di Casa Savoia). Praticamente, don Pietro Bruno di Belmonte faceva parte dei tre principali ordini cavallereschi.
Sosteneva di non avere titolo nobiliare, in quando discendente di un ramo secondogenito dei Baroni di Belmonte, ma chiunque gli riconosceva di fatto un titolo che don Pietro non rifiutava ("non chiedono ma non rifiuto"). Nel 1983, nella villa di Ispica ("Casino"), ricevette Sae, il principe Gran Maestro del Sovrano militare dell'Ordine di Malta, Frà don Angelo de Modana di Cologna, che ha il rango di Capo di Stato. E' un caso più unico che raro far parte di tutti questi Ordini: la sua notorietà era molto diffusa e lo dimostra anche il fatto che, nel 1982, in occasione del viaggio inaugurale dell'Orient-Express, era l'unico siciliano presente e tenne il discorso inaugurale a Venezia. Sempre presente in tutti i ricevimenti che contavano, era cultore della buona cucina. Memorabile il pranzo offerto in tonnara ai soci dell'Accademia Italiana della Cucina nella solare cornice dell'isola di Capo Passero, di sua proprietà. In queste occasioni soleva offrire agli illustri ospiti il suo più famoso vino d'annata, il Burgio 1852.
Diego Floriddia
Fonte:
LaSicilia.it il 27-02-2005 - Categoria:
Cultura e spettacolo