PACHINO - I mestieri di una volta sono stati oggetto di attenzione e di studio da parte di alcuni cittadini pachinesi cha hanno partecipato al progetto denominato "L'arte dell'intreccio". Il corso che si è appena concluso, ha visto la partecipazione di molti pachinesi, di alcuni diversamente abili del centro diurno "Agape" della città e perfino di una donna venezuelana che, residente a Pachino da diverso tempo, ha voluto partecipare al corso per conoscere un po' meglio la sua nuova città. Colonna portante del laboratorio è stato il signor Corrado Novello, ultimo maestro intrecciatore pachinese che, ha messo la sua arte, la sua professionalità e il suo amore per questa terra a disposizione dei suoi allievi. «Questo progetto - ha sottolineato il dirigente scolastico del primo istituto di istruzione superiore, il dottor Giovanni Blanco - si sposa con l'iniziativa già realizzata lo scorso anno, volta alla valorizzazione degli antichi mestieri. La riscoperta del nostro passato è stata attivata partendo dalla riscoperta della lavorazione della curina e quindi del mestiere dell'intrecciatore». Il laboratorio conclusosi ha visto la partecipazione di persone adulte, prevalentemente donne che, hanno voluto cimentarsi con un arte antica.
Il corso ha anche voluto accentrare la sua attenzione sulla possibilità dei corsisti di cimentarsi con un lavoro autonomo che possa permettere loro di svolgere un'attività nel nostro territorio. «L'attaccamento alla nostra terra - ha sottolineato il responsabile del progetto, il professore Giuseppe Messina -, e le nostre tradizioni popolari, rappresentano non solo un valore culturale ma anche un'opportunità d'occupazione. Proprio per questo è importante promuovere tutte le azioni volte a favorire il lavoro autonomo sul territorio e, da questo punto di vista, la collaborazione con gli artigiani locali ha proprio questa finalità. L'obiettivo del corso - ha continuato il professore Messina - è stato quello di promuovere nuove forme occupazionali come risposta alle esigenze del territorio. In quest'ottica si punta anche alla riscoperta degli antichi mestieri che rientrano a tutti gli effetti in quella che è stata definita come soft economy». Gli allievi sono felici dei risultati raggiunti in quanto sono riusciti, grazie all'aiuto del signor Novello, a realizzare dei piccoli lavori con la curina. Gli allievi infatti sono riusciti a realizzare, seguendo scrupolosamente i consigli del maestro, delle borsettine, dei ventagli e delle scopettine portafortuna. «E' stata una bellissima esperienza - commenta la signora Carmela Bordieri, un'allieva all'ultimo giorno del corso -. Abbiamo imparato a fare tante cose che sapevano fare i nostri nonni, cose di cui noi avevamo solo sentito parlare». Il corso è servito anche a far socializzare gli allievi, come racconta l'unica donna straniera del corso, felice di aver fatto nuove amicizie e di essere riuscita a realizzare qualcosa di bello da mettere nella propria abitazione.
Silvestra Sorbera
Fonte:
LaSicilia.it il 27-10-2006 - Categoria:
Cultura e spettacolo
Innanzi tutto c'e da rendere merito al progetto in se stesso che riporta i giovani alle proprie radici, al lavoro dei nostri avi. Se mi è permesso vorrei ricordare al dirigente scolastico Dott. Blanco che i prossimi progett, oltre quello dell'intreccio prettamente bucolico, potrebbero essere quelli purtroppo in estinzione del pescatore e del mastro d'ascia-calafataro e salatore. Se è vero che Marzamemi è frazione e territorio di Pachino allora quando si parla di tradizioni non bisogna pensare a Pachino solo come lavoro agricolo ma anche a tutto ciò che orbitava attorno alla tonnara di Marzamemi. Per l'appunto pescatori, salatori e Calafatari. Fra l'altro i ragazzi di Marzamemi i cui avi erano legati alla pesca o alla salagione frequentano gli istituti di Pachino ed anche a loro bisogna avvicinarli ai mestieri dei nonni. Portare in un unico viaggio i ragazzi alla balata mentre i pescatori rattoppano le reti e dopo far vedere all'opera l'ultimo dei calafatari che si chiama Pasquale Aliffi come me, dopo ancora far vedere la lavorazione dei prodotti ittici. Spero che non si sia offeso nessuno per l'appunto ma Marzamemi fa parte di Pachino. Grazie e cordiali saluti - Pasquale Aliffi