PORTOPALO - Non è stato lo sbarco numericamente più consistente ma di sicuro uno dei più estenuanti nella fase della prima accoglienza. Domenica, dalle prime ore della notte fino alla tarda serata, non c'è stata tregua nelle operazioni di ricerca degli immigrati che alla spicciolata si erano sparpagliati lungo il territorio dopo essere sbarcati in una zona non molto distante dal porto. In prima linea, in queste operazioni, c'è stato anche il sindaco Michele Taccone, da anni molto attivo nel coordinamento dei volontari di protezione civile sul fronte della prima accoglienza. Raggiunto telefonicamente, il sindaco ha sintetizzato le fasi salienti della prima accoglienza. «Praticamente non ci siamo fermati dalle prime ore della notte di domenica, innanzitutto per allestire il dispositivo di soccorso immediato delle prime persone rintracciate, dando loro l'assistenza sanitaria e mettendo a disposizione cibo, acqua e vestiti asciutti, quindi per cercare coloro i quali si erano allontanati, sparpagliandosi in un tratto del territorio. In questo, oltre ad evidenziare quanto di buono hanno fatto le forze dell'ordine, non posso non rimarcare la grande disponibilità dei nostri volontari, encomiabili come sempre, che anche stavolta si sono messi a disposizione nelle fasi post sbarco». Tra gli operatori c'è anche il vicepresidente del consiglio comunale, Sandra Scala, volontaria di lungo corso e con una notevole esperienza maturata da oltre dieci anni a questa parte. «Aiutare queste persone - dice Sandra Scala - che arrivano stremate è una cosa straordinaria.
Non ci siamo fermati un attimo, siamo stanchi ma soddisfatti e continueremo a soccorrere questi nostri fratelli con il massimo impegno». L'area esterna al mercato ittico si è rivelata una scelta azzeccata. E pensare che nei mesi scorsi c'è stato chi, a Portopalo, ha contestato questa decisione. «A parlare in questo modo sono quelli che non hanno mai prestato soccorso ai migranti, - afferma Gaetano Chiaramida, componente del gruppo comunale di protezione civile - che parlano senza sapere nulla delle necessità che emergono in questi casi. Per fortuna ci sono coloro che mettono il loro tempo a disposizione per soccorrere gli immigrati che arrivano qui». Gli extracomunitari sbarcati domenica notte sono stati subito condotti al centro di prima accoglienza di Pozzallo. Tra di loro anche numerose donne e bambini, una di pochissimi giorni, condotta insieme alla madre al nosocomio di Modica per accertamenti sanitari. Il consistente gruppo, dichiarando di giungere da zone di guerra, hanno tutte le possibilità di presentare la domanda di asilo politico.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 22-09-2009 - Categoria:
Cronaca