Domani, come di consueto, sarà in edicola, con «La Sicilia» un nuovo numero de «I Pachinesi» e nel pezzo di apertura Lidia Corallo ci parlerà de «La sfortunata stagione del nostro pomodoro». Per i prodotti orticoli in genere, infatti, a causa delle avverse condizioni meteorologiche, quella attuale, può essere considerata una delle stagioni peggiori. Gli agricoltori sperano, comunque, che con la stabilizzazione delle temperature, il mercato possa riprendersi. Anche grazie all'introduzione del sistema Igp, un marchio che garantirà origine e qualità del prodotto e nelle cui potenzialità il sindaco di Pachino Barone crede moltissimo. Un'opportunità nella quale credono anche i produttori, che non hanno mancato di sottolineare la possibilità che l'Indicazione geografica tipica offre di imporsi sui mercati attraverso la qualità delprodotto. Seguirà un articolo di Valeria Drago dedicato all'Unione italiana ciechi di Pachino, i cui responsabili vedono nella cultura uno straordinario strumento per giungere all'integrazione e alla comprensione tra «portatori» di diverse abilità. Continueremo con il consueto appuntamento con i nostri amministratori. Questa volta Salvatore Marziano ci farà conoscere Giuseppe Gambuzza, l'assessore titolare di una rubrica delicata come quella ai Servizi sociali. E scopriremo come l'assessore abbia un passato da sportivo e sia stato un... fischietto di Prima categoria. Continueremo con le immagini, con le consuete: «Cartolina da Pachino» e «Le vostre istantanee». Vi ricordiamo che le vostre foto vanno consegnate a Pippo Spiguglia o inviate, come anche qualunque altra comunicazione, racconto o articolo, all'indirizzo e-mail melamedia@tiscali.it.
Infine le altre rubriche: ne «La rivoluzione della caponata» Monica Consoli ci insegnerà come preparare la frittedda, una minestra ricca e gustosa tipica della festa di San Giuseppe da accompagnare con dei crostini di pane abbrustolito, e in «Cunti da una terra a tre punte», Giuseppe Lazzaro Danzuso ci proporrà un brano inedito dal titolo «La televisione di un tempo era una finestra sul mondo». Per concludere ecco, poi «C'era un ragazzo che come me», di Gino Astorina e «Un mondo difficile», di Carmelo Lazzaro Danzuso. C'è infine da dire che, a partire dal prossimo numero, il formato e lo stile grafico della rivista cambieranno. La scelta del cambio di formato - sarà lo stesso di Sicilia medicina e In - è dettata dalla necessità di avere una qualità di stampa ancora migliore di quella attuale e porterà altri vantaggi: una maggiore maneggevolezza del free press e anche la possibilità di un'eventuale cellofanatura insieme al quotidiano La Sicilia, con una conseguente migliore distribuzione, più capillare e articolata. Con il cambio di formato sarà, però, necessario ridurre il numero delle pagine da ventiquattro a venti, ma ciò non andrà certo a scapito della caratterizzazione cittadina del free press: come detto a non essere riproposti saranno rubriche regionali e lo spazio del racconto. Vi ricordiamo, infine, che nei prossimi giorni potrete trovare, sempre gratuitamente, il nostro free press nei consueti punti di distribuzione.
Fonte:
LaSicilia.it il 06-03-2004 - Categoria:
Cultura e spettacolo